Abbiamo lanciato un appello alla giunta regionale per superare le criticità strutturali entro cui operano medici e infermieri del reparto di neonatologia di Pisa. L’iniziativa nasce dall’esperienza personale di Giacomo.

“Come noto mio figlio è in terapia intensiva al reparto di neonatologia presso il Santa Chiara di Pisa. Oggi posso dire che sta bene, lo spavento è stato tanto ma siamo qui per convertire questo incubo familiare in una occasione di sostegno concreto ad una realtà del servizio pubblico che ha garantito e continua a garantire un futuro a piccoli risultati meno fortunati di altri alla nascita. Vorremmo vedere risolta la grande contraddizione di quel reparto: l’eccellenza sanitaria è tutta legata agli operatori sanitari, a fronte di strutture con carenze rilevanti e imbarazzanti.

Ringrazio pubblicamente l’equipe guidata dal prof. Boldrini, il dott. Cuttano la dott.ssa Guerrini e il resto dello staff medico insieme alle infermiere, che svolgono il loro lavoro con cuore e professionalità ottenendo risultati di caratura internazionale in condizioni di seria difficoltà logistica. Il 17 novembre ricorrerà la Giornata Mondiale dei Bambini Prematuri e per quella data chiediamo alla giunta di risolvere almeno uno dei tre problemi della struttura ospita neonatologia, che io stesso ho potuto rilevare.

Il primo problema è legato all’impianto di areazione del reparto di terapia intensiva: bambini, medici, infermieri e genitori convivono da molto tempo con un odore sgradevole, di fogna, che si propaga nell’ambiente. Una situazione imbarazzante, già nota all’azienda sanitaria, per la quale crediamo che si facile trovare una soluzione. Il secondo problema è legato agli spazi, soprattutto per la sub intensiva. I pochi metri quadri disponibili in questa rendono angusto lo spazio per operatori e genitori in visita, fino a rendere impossibile la compresenza simultanea accanto alle postazioni dove sono in terapia i piccoli. Una situazione inaccettabile.

Infine il progetto NINA su formazione e simulazione neonatale, invidiatoci da tutto il mondo, ha bisogno di maggior sostegno e continuità. Di questi tre problemi chiediamo alla giunta di risolverne almeno uno entro il 17 novembre. In quella data saremo al reparto di neonatologia del Santa Chiara, insieme forse ad alcuni nostri parlamentari, per verificare lo stato dell’arte. Ci aspettiamo che chi gestisce la sanità toscana colga l’importanza di questa occasione”

GIACOMO GIANNARELLI

“Sappiamo che tra le soluzioni possibili per il problema degli spazi al Santa Chiara c’è il trasferimento a Cisanello struttura che seppur relativamente nuova ha già presentato delle criticità, come gli allagamenti ad agosto 2015 e ai primi di settembre. Il Centro di Consulenza Genetica al Santa Chiara riceve le persone in uno scantinato, segnalato con indicazioni di fortuna. Speriamo non si verifichi il sistema dei rimpalli anche per neonatologia, ricordiamo infatti di reparti portati a Cisanello per poi vederli riportare al Santa Chiara in un ping pong poco edificante.

Serve un impegno di giunta per Pisa e per tutti gli ospedali toscani affinché le situazioni più critiche siano risolte con urgenza”

IRENE GALLETTI

“C’è da chiedersi se non sia il caso di smetterla col definire eccellente la sanità toscana. In italiano “eccellente” equivale al livello oltre il quale non si può migliorare. Mentre noi sappiamo che dobbiamo e possiamo migliorare molto.

Di certo c’è l’eccellenza degli operatori sanitari, nonostante i tagli subìti e le esternalizzazioni dei servizi non sanitari con spreco di risorse. Qui chi sbaglia è chi governa la sanità: la parte strutturale fa acqua da tutte le parti anche negli ospedali nuovi. Pensiamo ai quattro nuovi ospedali di Massa, Pistoia, Lucca e Prato dove scoppiano i pronto soccorso e la struttura non è stata pensata per accogliere il bisogno di salute del territorio. In alcuni di questi abbiamo piste per l’elisoccorso inutilizzabili perché create vicino alle case. E tutto questo su strutture nuove”

ANDREA QUARTINI

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