Nel corso del 2016 i cittadini toscani avrebbero dovuto ricevere la nuova carta sanitaria elettronica (TS-CNS) in sostituzione di quella vecchia scaduta a primavera. La promessa era importante, accedere finalmente ai benefici del fascicolo sanitario elettronico online: referti di esami di laboratorio e radiologia, prescrizioni elettroniche farmaceutiche, vaccinazioni, esenzioni per patologia, tutto accessibile da quella tesserina leggibile anche dalle farmacie. Il beneficio per i cittadini era sicuro e finalmente avrebbero potuto vedere anche loro i frutti di 100 milioni spesi dalla Regione solo per informatizzare la diagnostica per immagini. E invece il malgoverno sanitario regionale del duo PD-Rossi è riuscito nel miracolo al contrario: fare flop anche qui.
Quasi due mesi fa chiedemmo conto alla giunta di com’era andata a finire questa importante operazione della TS-CNS e ci è arrivata la risposta: la Carta Sanitaria Elettronica è stata recapitata a 2.833.962 toscani cifra ben lontana dal totale aventi diritti. Di questi fortunati solo poco più di un terzo l’hanno attivata per accedere al fascicolo sanitario elettronico.
Ma l’aspetto più incredibile è che questo servizio pagato 3,5 milioni dalla Regione Toscana, che ogni anno – solo per la gestione – ci ricosta un altro milione e mezzo, è stato usato solo da 87.609 cittadini. Praticamente il 3% dei beneficiari potenziali.
Un flop avvilente dove gli unici ad oggi ad averci guadagnato sembrerebbero al momento le imprese fornitrici dei servizi informatici: da Aruba – che gestisce la carta sanitaria elettronica – alla Engineering Ingegneria Informatica spa e Telecom Italia spa che insieme curano lo sviluppo del sistema informatico, passando per la RTI Almaviva The Italian Innovation Compani spa (mandataria), Atos Italia spa (mandante), Lutech spa (mandante) Reason That srl (mandante) e TD Group Italia srl (mandante) che hanno affidato il System Management del data center regionale.