Per evitare una procedura d’infrazione europea il Parlamento italiano approvò la legge n.97/2013 e dispose che l’abilitazione alla professione di guida turistica è valida su tutto il territorio nazionale senza tuttavia intervenire sui percorsi formativi, tarati a livello regionale su ambiti provinciali. In una mozione del Movimento 5 Stelle in discussione nel prossimo consiglio regionale la proposta risolutiva: la Toscana dovrebbe ritirare il suo atto di adeguamento erroneo e segnalare al Ministero l’urgenza di un intervento statale che ridefinisca il profilo professionale “guida turistica” e i relativi percorsi formativi.
“La vocazione turistica della nostra regione merita un’attenzione dedicata a chi ha studiato ed è qualificato per raccontarla ai visitatori, ovvero le guide turistiche. Purtroppo il pressapochismo parlamentare partorì una legge d’emergenza nel 2013 e non si preoccupò di gestire le sue conseguenze” dichiara Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e prima firmataria della mozione.
“La Toscana ha recepito l’indirizzo nazionale, in contrasto con la sua legge dedicata 42/2002, tramite una delibera che però mantiene i corsi di formazione per “Tecnico qualificato Guida Turistica” calibrati su ambiti provinciali, benché consentano l’esercizio della professione su tutto il territorio nazionale. La cosa genera un problema formativo evidente e la Regione Toscana potrebbe farsi promotrice verso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (MIBACT) di un intervento normativo in grado di ridefinire il profilo professionale di “guida turistica” e quali temi ed esami si debbano sostenere per poter esercitare a diritto dalla Sicilia alla Val d’Aosta” conclude la Cinque Stelle.
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