Il 9 maggio avevo protocollato un’interrogazione su un caso di malasanità che mi aveva colpito molto. E’ arrivata la risposta della giunta regionale e per me è intollerabile.
Vado con ordine: il signor Antonio Guarino, 50enne originario di Caserta e residente a Calenzano da 7 anni è affetto dall’atassia di Friedreich (una malattia progressiva del sistema nervoso che provoca mancanza di coordinazione dei movimenti ed una perdita graduale delle funzioni motorie degli arti).
Da alcuni mesi non poteva usare il secondo ausilio (una carrozzina particolare), perché si è rotto e giustamente è andato a chiedere una soluzione al suo Comune, alla Regione e all’Asl. Ma la storia del suo “calvario” è ben precedente e va raccontata. I problemi coi suoi mezzi di locomozione iniziano nel novembre 2013, quando gli fu rubata la sua carrozzina verticalizzante, cioè quella che, mediante dispositivi elettronici, riusciva a farlo alzare in piedi.
Denunciò tutto e la ASL, tenuta a intervenire in tempi brevi, gliene resa un’altra 8 mesi dopo.
Poi durante l’estate del 2016 il sig. Guarino è andato nel centro Don Gnocchi di Massa per un ricovero e quando è tornato a casa ha scoperto che il suo appartamento era stato saccheggiato dai ladri, come altri nella zona. Tra i beni rubati anche la sua carrozzina.
E lì, oltre al danno, la beffa: fece nuovamente richiesta alla ASL per un nuovo ausilio e gli fu risposto in modo incredibile che era “impossibile” che avesse subìto due furti dello stesso oggetto. La figura dell’Azienda Sanitaria, con quell’atteggiamento, lo stava accusando addirittura, implicitamente di negligenza.
Per Antonio Guarino quella carrozzina è uno strumento di vita quotidiana, non un in più che può evitare di avere. E, abbandonato dalla ASL, ne ha acquistata una spendendo di tasca 5 mila euro e ha iniziato a pagarsi insieme a questo pure il trasferimento presso il centro di riabilitazione tramite la Misericordia.
Quando ho conosciuto Antonio mi ha colpito la sua richiesta: chiedeva semplicemente di veder riparata la carrozzina più vecchia, più versatile nella sua quotidianità, se era così impossibile averne una nuova identica.
Per questo avevo scritto l’interrogazione e sono rimasto indignato di fronte alla risposta.
Quando la burocrazia disumanizza e non si limita ai meri adempimenti ma giudica è nauseabonda. Peraltro l’art 5 del dm 332/99 a cui fa riferimento la risposta della giunta Rossi non parla di furto. Siamo davvero alla cialtronaggine burocratica. Praticamente hanno interpretato furto e smarrimento come la stessa cosa, con un involontario riferimento a Pinocchio “te l’hanno rubato è colpa tua”.
Ma che siamo, il paese dei balocchi?
Poi l’aspetto giudicante, inaccettabile. Di fatto la giunta dice al sig. Guarino “non dovevi …”. lo dice un giudice “non dovevi” mica un amministrativo dell’ASL!
L’aspetto giudicante genera senso di colpa, in una persona che ha semplicemente subìto un torno, e quindi è doppiamente grave.
Sto studiando le contromisure a questa risposta. E vi terrò informati.