Siamo a fianco dei docenti dell’ITIS Da Vinci, per scongiurare la decisione provinciale e regionale di unire quest’ultimo alla Scuola Professionale “Fascetti” (IPSIA). La situazione deriva dalla normativa sul numero minimo di studenti, in questo caso non garantito dall’IPSIA, che prevede accorpamenti pianificati secondo un criterio troppo ragionieristico, che mette a rischio l’occupazione, e spesso va a discapito della didattica. Per questo, mentre ci auguriamo che vada a buon fine l’impugnazione dei docenti presso il TAR, continuiamo a chiedere una soluzione in due fasi: la richiesta di deroga al MIUR da parte dell’assessorato regionale e in parallelo la revisione degli accorpamenti nel rispetto di un percorso collegiale di valutazione.
Speravamo di ottenere ieri dall’aula un voto sulla nostra mozione ma è stata rinviata al 28 marzo. Nel frattempo auspichiamo che Regione e Provincia di Pisa inizino a recepirne l’indirizzo. Ricordiamo infatti che l’accorpamento andrà ad incidere su due scuole di ordine diverso, con competenze gestite da due livelli istituzionali: ministeriale per l’ITIS “Da Vinci”, regionale per la Scuola Professionale “Fascetti”. Una complessità che avrebbe preteso un percorso di analisi rigorosa prima di decidere l’accorpamento, mentre qui sembra che manchino persino i pareri dei due Collegi dei docenti e Consigli di Istituto.