L’attuale amministrazione della Regione Toscana è inestricabile e sconosciuta ai cittadini.
Noi vogliamo rendere l’amministrazione regionale trasparente e partecipativa, veramente.
BILANCIO TRASPARENTE, COMPRENSIBILE E PARTECIPATO
Vogliamo vederci chiaro, fino alla singola fattura. Sono soldi nostri no? #bilanciotrasparente
In conseguenza vogliamo la Digitalizzazione di tutta la documentazione dell’amministrazione regionale.
Bilancio Partecipato: vogliamo destinare una parte dei fondi regionali tramite percorsi partecipati in grado di individuare progetti vicini al territorio e alle imprese.
DEMOCRAZIA DIRETTA
Referendum senza quorum di tipo legislativo, propositivo e confermativo.
Percorsi partecipativi obbligatori per determinare la fattibilità dei progetti regionali rilevanti dal punto di vista ambientale sociale ed economico.
Obbligo di discutere le proposte di legge di iniziativa popolare entro 6 mesi dal deposito.
STIPENDIO DA AMMINISTRATORI? – 50%
Vogliamo abbattere i costi della politica e ci ridurremo lo stipendio del 50% cercando di destinare questo risparmio ad un fondo di sostegno per le PMI toscane.
Riteniamo necessario ridurre i compensi dei dirigenti Regionali e sopprimere le indennità di fine mandato. Vogliamo l’eliminazione dei rimborsi spese forfettari.
RITRATTARE L’INDEBITAMENTO BANCARIO
Regione Toscana ha contratti derivati che ci costano circa 14 milioni l’anno di aggravio sui tassi d’interesse su alcuni debiti. In questa situazione in cui Draghi tiene i tassi bassi oltre i minimi storici, tali contratti si tradurranno per sempre in un guadagno per le banche controparti, da qui alla loro scadenza (compresa tra il 2022 e il 2035). Paghiamo tassi medi attorno al 3-4%, quando un normale mutuo a tasso variabile ci sarebbe costato circa lo 0,4% di cedola al momento.
Rossi e il PD hanno fatto l’ennesimo regalo alle banche. Scelta o incompetenza?
Chi voterà Movimento 5 Stelle il 31 maggio sappia che noi chiederemo la stessa trasparenza sui contratti derivati sottoscritti da Regione Toscana, a tutto svantaggio delle casse pubbliche e a tutto vantaggio delle banche con le quali sono stati sottoscritti. E una volta analizzati i contratti procederemo a verifiche relative ad eventuali danni erariali, usura e anatocismo, portando le carte presso le sedi giudiziarie competenti
CONTROLLO E LEGALITÀ
La Procura regionale della Corte dei Conti ha inaugurato l’anno giudiziario denunciando il fatto che sia il Consiglio Regionale sia i Gruppi politici non aveva consegnato i documenti delle spese.
Noi vogliamo istituire un tavolo permanente con la Corte dei Conti, le procure della Repubblica Toscane e le Direzioni Investigative Antimafia per tenere sotto controllo la spesa pubblica.
La Toscana non è terra di mafia ma la mafia c’è e gode di ottima salute e si presume che il suo fatturato oscilli intorno ai 15 miliardi di euro. Noi vogliamo che nessun fondo pubblico arrivi alle organizzazioni malavitose e/o di altra natura eversiva.
NO AL CENTRALISMO. GESTIONE A RETI DI COMUNI E CITTADINI
La gestione dei beni essenziali e primari (acqua, rifiuti, trasporto pubblico locale, sanità) deve essere controllata e indirizzata da reti di Comuni sottoposte alla valutazione di un Consiglio dei Cittadini, con potere vincolante per deliberare sui piani di indirizzo.
In questo modo si supera il modello gestionale degli ATO (ambiti territoriali omogenei) già resi illegittimi dal Governo Monti ma riesumati dall’amministrazione Rossi nell’ultima legislatura.
RAZIONALIZZAZIONE ENTI NON ESSENZIALI
Consorzi di Bonifica, ATO e macro ASL sono poltronifici che non corrispondono alle esigenze del territorio, estranei alla meritocrazia, dove la politica attuale sfoga le sue necessità clientalari. Un’amministrazione diversa, più meritocratica e partecipativa, è possibile, così come una razionalizzazione di questi enti che riporti in capo ai Comuni o alle Reti di Comuni le competenze loro assegnate.
ETICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Adozione della Carta Avviso Pubblico – Codice Etico di Buona Politica (ex Carta di Pisa) per l’amministrazione regionale e ogni ente correlato.
Le indicazioni del Codice costituiscono diretta attuazione dei principi di buon andamento e imparzialità e di disciplina ed onore nell’adempimento delle funzioni pubbliche sanciti dagli art. 54 e 97 della Costituzione Repubbblicana.
“L’amministratore deve esercitare la funzione pubblica che gli è stata affidata con diligenza, lealtà, integrità, trasparenza, correttezza, obbiettività e imparzialità e si impegna ad esercitare il suo mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine dell’amministrazione.
L’amministratore assicura trasparenza totale della sua attività e della sua situazione patrimoniale”
Art. 1 Codice Etico di Buona Politica “Avviso Pubblico”.
Divieto doppio incarico.
Inserimento di vincoli di incompatibilità tra attività dirigenziali e politiche.
Limitazione delle consulenze esterne in base a criteri di merito e competenza, valorizzando il personale interno.