Finora la scissione del PD è rimasta più mediatica che fattuale. Sull’acqua vogliamo arrivare alla prova dei voti. Rossi, Spinelli, Bambagioni e gli altri ‘scissionisti’, reali o parziali, sono disposti a unirsi a noi per mettere la Toscana in trincea contro l’approvazione del disegno di legge sul servizio idrico votato a colpi di fiducie dal PD renziano?
Parliamo di un testo che straccia e stravolge la proposta di iniziativa popolare sulla gestione pubblica dell’acqua, un testo sottoscritto da oltre 400 mila cittadini per dare rispondenza normativa all’esito referendario del 2011. La proposta a trazione renziana considera il servizio idrico “a rilevanza economica” aprendo le porte ad una lettura dell’acqua come merce. Una visione in totale contrasto anche con atti regionali quali il Piano di Tutela delle Acque, già disatteso dal sistema di gestione esistente.
Crediamo sia finito il tempo delle grandi dichiarazioni di intenti, come le premesse di quel Piano, accostate poi ad atti di governo in totale difformità. Il PD finora ha sempre compiuto scelte in netta contraddizione con l’esito referendario, promuovendo, come prima regione, la privatizzazione del servizio idrico.
Se gli scissionisti ci hanno ripensato e sono con noi per una gestione esclusivamente pubblica lo vedremo martedì in Consiglio regionale.
p.s. vi aspettiamo tutti all’evento “ACQUA PUBBLICA. UTOPIA POSSIBILE” organizzato per il 20 marzo prossimo a Roma (Camera dei Deputati) dal M5S. Guarda il video di presentazione