La ASL Toscana Sud Est ha attivato il nuovo sistema di emergenza urgenza nell’area Siena – Grosseto senza alcun test preliminare di health technology assessment.
Non l’ha fatto probabilmente perché non l’avrebbe passato. Un’analisi seria di impatto sociale, sanitario ed economico, avrebbe infatti bocciato questo nuovo sistema dove diminuiscono i medici, tutto è sulle spalle di volontari a rimborso e l’unica nota di progresso dovrebbe essere la nuova tecnologia alla centrale unica.
Ci troviamo davanti ad una demedicalizzazione e privatizzazione del sistema, non a caso dal 1 gennaio 2018 i contratti del personale medico impegnato nell’emergenza sanitaria territoriale non saranno confermati. Un disegno culminato con la delibera del Direttore Generale n.596, dove la riorganizzazione per le Provincie di Grosseto e Siena si esplicita in una rete di ambulanze di pronto soccorso con autista, e uno o due soccorritori con defibrillatore, tutte messe a disposizione da Associazioni di Volontariato o Croce Rossa Italiana.
Per una rivoluzione del genere, com’è possibile che chi amministra, assessorato alla sanità incluso, non abbia valutato opportuno un test di health technology assessment?
Il duo PD-Rossi ha da tempo usato il territorio Sud come cavia per testare le sue novità gestionali, con esiti disastrosi come nel caso dell’ATO Sud rifiuti. Anche allora mancò infatti il controllo previsionale sul sistema che si andava a creare. Perché Rossi e il PD perseverano nell’errore? Cosa mai gli hanno fatto senesi e grossetani?
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