Mentre il 97% delle famiglie richiedenti alloggio popolare aspetta dalla politica PD-MdP una soluzione, questo duetto partorisce l’assurdo: spendere 20mila euro per chiedere all’Università di Siena di dimostrare che ha ragione a ridurre a tre società di gestione la governance delle politiche ERP. Una scelta che definire malgoverno è poco. Stanno continuando a scherzare col fuoco. 25.974 famiglie hanno una condizione di bisogno urgente, un’emergenza abitativa che è compito della politica risolvere in via prioritaria. Affrontarla così è un insulto.

Tra l’altro il Consiglio Regionale aveva condiviso con una risoluzione, cui noi ci eravamo opposti, la “necessità” di ridurre gli undici LODE attuali e di non “andare al di sotto dei tre”. Nella delibera dove si assegna questa commessa all’Università di Siena, la decisione per i tre LODE è data come già presa. I Consiglieri regionali PD sono complici o vittime di questo atteggiamento della giunta? Battano un colpo almeno quelle figure che provengono da contesti di particolare disagio sul fronte emergenza abitativa, come Livorno, Pisa e Massa Carrara.

Rossi faccia un passo di lato e impegni quei 20mila euro, che a quanto pare gli avanzavano, nell’unico contributo serio da chiedere sul tema ad un centro di ricerca universitario: studiare una soluzione che prenda numero di alloggi presenti, numero di richieste e varie tipologie di disagio abitativo per trovare il sistema di governance migliore. La ricerca scientifica parte da quesiti chiari. Al PD – MdP interessa farsi dare ragione in carta intestata UNISI su una scelta già presa? Se la paghino. Coi soldi dei cittadini l’Università di Siena dovrebbe aiutare la politica a rispondere alla domanda: come diamo un alloggio al 97% dei richiedenti toscani che ad oggi non riusciamo a soddisfare?

ANDREA QUARTINI