Borghi farebbe bene a rivolgersi ad uno bravo perché o ha letto male la nostra proposta e ascoltato male le nostre parole oppure tra delirio di onnipotenza e caccia all’immigrato ha perso ogni equilibrio e lucidità. Ci troviamo costretti a replicare alla sua distrazione demagogica, ancor più deprecabile perché avvenuta su un tema così importante come la lotta alla povertà, per evitare che qualcuno, anche in buona fede, possa dare credito alle sue parole senza documentarsi, ingannato da quell’aura di autorevolezza della quale si è circondato il personaggio senza che ad oggi, dopo due anni di convivenza in Consiglio Regionale, ne abbia mai dato prova sostanziale almeno qui in Toscana.

Per questo riteniamo doveroso un fact checking su ciascuna delle menzogne da lui scritte in merito alla nostra proposta di legge sul Reddito di Cittadinanza.

Balla n° 1: ISEE inferiore a 6500. Scrive Borghi “Per la prima volta questa parametro, mai rivelato dal M5S è scritto nero su bianco”.
Falso. Capiamo che nel tempo quasi nullo che Borghi dedica alla Toscana gli sia sfuggita questa scelta. Se per lui è troppo aprirsi la proposta di legge, protocollata il 12 gennaio (testo sostitutivo il 18 gennaio), bastava leggere da ottobre un qualsiasi giornale (anche online) che ne descriveva i termini dopo la nostra presentazione pubblica. Borghi non doveva nemmeno comprarlo di tasca sua il giornale, spendendo qualcuno dei circa 9mila euro mensili a lui garantiti dal Consiglio regionale della Toscana, perché ha accesso gratuito alla rassegna stampa istituzionale grazie a 20mila euro di servizio pagato ogni anno dai toscani affinché i loro consiglieri si leggano almeno i giornali

Balla n° 2 “Mi è stato confermato che si tratta dello stesso parametro previsto per la proposta di legge nazionale
Falso. La nostra proposta nazionale, diversamente da quanto falsamente asserito da Borghi, non indica l’ISEE come un requisito. Utilizza il solo reddito irpef ponendo 9360 euro annui (soglia di povertà relativa) come obiettivo della misura. L’ISEE è richiesto, nella proposta nazionale, solo a titolo di verifica, ma senza porre dei tetti. Non è un requisito, come invece nella nostra proposta regionale.

“Balla n° 3 “Basta avere una casetta di proprietà o la liquidazione incassata al momento del licenziamento per essere fuori
Falso: nell’elaborare la nostra proposta di Reddito di Cittadinanza regionale abbiamo studiato e confrontato i parametri di misurazione e gli indicatori della povertà, in collaborazione con IRPET. L’Italia utilizza a fini statistici un parametro basato sull’Indagine sui Consumi delle famiglie, che fornisce sì un numero di persone e famiglie in povertà assoluta, ma non è un indicatore e quindi risulta inutilizzabile a livello amministrativo. Da tempo ormai l’Italia ha introdotto un indicatore, il c.d. “ISEE”, cui i cittadini hanno ormai acquisito una certa familiarità. I toscani, Borghi vivendo in Lombardia forse non lo sa, usano l’ISEE per l’abbonamento al treno, l’iscrizione dei figli all’asilo nido e decine di altre pratiche amministrative.

Abbiamo abbinato all’unico criterio di definizione della povertà assoluta presentato dalla nostra proposta nazionale, il reddito IRPEF, anche l’ISEE per un motivo semplice: le scarse risorse regionali ci impongono di essere millimetrici nel riconoscimento di chi è in povertà assoluta. Se qualcuno può ingannare lo Stato con la dichiarazione dei redditi, è più difficile che lo faccia anche con l’ISEE. Tuttavia invitiamo Borghi a rileggersi bene come funziona la nostra proposta e il nuovo ISEE dove lo stesso possesso di una casa è decurtato ampiamente.

A titolo di esempio una famiglia di quattro persone (due adulti e due bambini), con una casa di proprietà (o usufrutto gratuito) di 80 mq dove uno solo dei coniugi lavora e porta a casa 18mila euro di reddito da lavoro dipendente, ottiene un’ISEE pari a 6000 c.a.. Se la nostra proposta fosse attiva oggi in Toscana, questa famiglia tipo potrebbe ricevere il nostro reddito di cittadinanza tramite il coniuge che non lavora. Sempre che vada al Centro per l’impiego, chieda di poter lavorare e accetti i termini della nostra misura. Quella famiglia potrà godere di un sostegno, anche finanziario, fino ad elevare alla soglia di dignità (6500 ISEE) la sua condizione.

E parliamo di qualcuno che ha la casa di proprietà, quando sono in molti a vivere in affitto!

Certo se Borghi ragiona sul valore della sua casa forse non rientrerebbe nei parametri, ma non crediamo che avrà bisogno del reddito di cittadinanza anche dopo la fine della sua avventura politica, visti i suoi investimenti finanziari (resi pubblici) e il cospicuo emolumento che intanto sta sottraendo ai Toscani ogni mese, nonostante una presenza consiliare che eufemisticamente possiamo definire eterea”.


“Balla n° 4 “Inizio della pacchia per immigrati e rom, sempre strutturalmente nullatenenti all’anagrafe

Falso: Appurato che Borghi non parla dallo sgabello di “Dalla vostra parte” ma in Consiglio regionale, ci aspetteremmo un pochino meno bufale. I beneficiari della nostra proposta sono indicati all’art. 4: residenti in Toscana da tre anni, inoccupati o disoccupati, con ISEE inferiore a 6500 annui e reddito individuale inferiore a 9360 euro annui, iscritti al Centro per l’Impiego, con cittadinanza italiana o europea o cittadinanza straniera regolata da convenzioni bilaterali di reciprocità con l’Italia per la sicurezza sociale. I dati IRPET ci dicono che circa un quinto degli iscritti al Centro per l’Impiego sono stranieri. Se hanno cittadinanza europea o straniera con un paese col quale abbiamo convenzioni bilaterali di reciprocità (esempio Argentina, Messico, Venezuela, USA) e rispettano gli altri requisiti nessun problema ad erogare loro un reddito di cittadinanza. A noi interessa risolvere i problemi non cavalcarli. E qui permetteteci una nota sui rom citati da Borghi. Forse quest’ultimo non sa che circa la metà dei 180mila rom e sinti che vivono in Italia hanno cittadinanza italiana. La nostra proposta assicura un reddito di dignità anche a quelli tra questi disposti ad uscire dalla povertà lavorando. Capiamo che la Lega li preferisca per strada a mendicare o nei campi perché altrimenti gli manca la metà del repertorio dei comizi, ma ci aspetteremmo almeno un pelino in più di onestà professionale e competenza da chi si dichiara professore universitario.

Balla n° 5 “Questo pseudo reddito di immigrazione assorbe le altre misure di sostegno alla disoccupazione
Falso: se le misure di sostegno alla disoccupazione non consentono alla famiglia e alla persona di superare la sua condizione di povertà assoluta, interviene il nostro reddito di cittadinanza a supporto.

Balla n° 6 “I conti sono sbagliati di un fattore 13 con coperture di 114 milioni a fronte di un costo di 1,4 miliardi
Falso: il nostro reddito di cittadinanza è complementare ad altre forme di sostegno della povertà, tra le quali anche il Sostegno all’Inclusione Attiva nazionale. Quando una forza di governo fa una legge definisce una platea di beneficiari cui risolvere il problema e indica delle coperture. Le nostre coperture sono state approvate dagli uffici, quindi sono valide, e garantiscono l’obiettivo: sostenere quei 58mila toscani in povertà assoluta che ogni anno si rivolgono al Centro per l’Impiego per uscire dalla loro condizione col lavoro. I dati ISTAT ci dicono che entro 3 mesi quasi il 30% di questi trova un’occupazione in grado di garantire un reddito di dignità, una percentuale che arriva quasi al 60% in un anno. La nostra proposta assicura per questo in tre anni l’uscita dalla povertà assoluta di tutti coloro che vogliono uscire dalla povertà lavorando, ma chiedono di essere sostenuti come in tutta Europa – tranne noi e la Grecia – durante questo percorso. Non sappiamo dove Borghi tiri fuori questo 1,4 miliardi. Quando un “esperto economista” riesce persino a sbagliare i conti viene il sospetto che o non si sia preso il tempo di contare bene o sia da mettere in dubbio la qualifica. Se si riferisse alla quota toscana della misura nazionale se fosse approvata, ci sentiamo di rassicurarlo: in quel caso ci penserebbe lo Stato e lo farà nel prossimo parlamento a maggioranza Cinque Stelle”

Balla n° 7 “Se il M5S smettesse di ingannare i cittadini con proposte assurde e pensasse più a lavorare con noi per recuperare sovranità monetaria
Falso: ci risulta che mentre noi protocolliamo proposte certificate dagli uffici, votabili domani mattina, Borghi continui a spendere più tempo in tv a millantare atti mai realizzati, come questi sulla sovranità monetaria. Del resto cosa aspettarsi da un partito come la Lega Nord che ha votato a favore del Pareggio di Bilancio in Costituzione – causa di molti dei nostri mali – e a livello europeo è stato capace addirittura di astenersi sul Bail in che ha azzerato i risparmi per Banca Etruria e potrebbe causare uno tsunami se adottato su Monte dei Paschi di Siena?

Siamo abituati comunque alle lezioncine di Borghi, meno ai suoi contributi. Speriamo inizi ad impegnarsi più seriamente. Siamo a disposizione per fargli capire quante scelte si possono fare già così, prima della sovranità monetaria, con 6 miliardi di PRS sprecati dal PD quando potevano finire ad un’edilizia scolastica in grave crisi, nel contrasto alla povertà e in quelle poche opere infrastrutturali utili che sosteniamo o il percorso per l’autonomia energetica da fonti rinnovabili della regione. Certo se Borghi aspetta la sovranità monetaria per far politica attiva, cosa ci sta a fare in Consiglio regionale? Nell’attesa poteva rimanere a casa o in qualche studio televisivo, risparmiando centinaia di migliaia di euro ai toscani.

p.s. Un’ultima balla, detta da Borghi su un’altra questione. Con la scusa di questo fact checking è doveroso svelarla. In un’intervista ha dichiarato di aver “scritto la metà della relazione finale della Commissione inchiesta sullo scandalo MPS” da noi presieduta. Non vorremmo dover tirar fuori le mail che dimostrano come ci siamo visti costretti a riscrivere quasi tutte le parti affidate alla Lega Nord, perché per 10mila euro il mese Claudio Borghi Aquilini non si sprecò a scrivere su materie a lui note come i derivati e affidò la stesura ad un assistente che evidentemente per sua ammissione non ne capiva molto. Occhio Claudio perché le bugie hanno le gambe corte, ma tu sei all’usura del bacino.

GIACOMO GIANNARELLI
ANDREA QUARTINI
IRENE GALLETTI
ENRICO CANTONE
GABRIELE BIANCHI