Due anni fa portammo all’attenzione del Consiglio regionale lo scandalo dei corsi privati abilitanti la professione di Guida Turistica che la Regione Toscana autorizzava e autorizza persino a chi non richiede nemmeno la conoscenza della lingua italiana (come rilevato anche da un servizio di Striscia la Notizia).
Il Partito Democratico votò contro il nostro atto che riportava tutte le proposte risolutive sul caso avanzate dalle Guide Turistiche a livello nazionale: ritiro della circolare regionale che autorizza questi corsi, segnalazione al Ministero dell’urgenza di intervenire sul profilo professionale “guida turistica” e relativi corsi di formazione visto il caos normativo nazionale.
In un incontro con le Guide Turistiche che giustamente manifestavano sotto il Consiglio Regionale, pare che tre esponenti PD (tra cui due assessori) abbiano promesso di fare proprie quelle proposte e quindi rimangiarsi quel voto.
Si sono ravveduti? Ce lo dimostrino non con le dichiarazioni stampa, già smentite dai fatti, ma votando a favore del nostro atto che abbiamo ripresentato d’accordo con le rappresentanti delle Guide Turistiche toscane.
Parliamo di professionisti che si trovano di fronte ad un’ingiustizia assurda, un’apertura indiscriminata del mercato senza alcuna tutela per chi sa fare realmente la guida turistica, avendone titoli e requisiti.
Questi professionisti sono stanchi delle prese in giro, qui servono soluzioni vere e rapide: intanto fermare questi corsi, come hanno fatto regioni italiane con flussi di turismo culturale senz’altro ben più bassi rispetto a quelli della Regione Toscana.
Se il PD confermerà la linea di due anni fa, resterà un solo modo per fermare questa situazione assurda: far vincere il Movimento 5 Stelle alle elezioni del 4 marzo. E da maggioranza saremo noi a realizzare quell’intervento statale che qualcuno si è incredibilmente dimenticato nel paese col maggior potenziale turistico forse del mondo intero.