Dal 2011 esistono tre luoghi in Toscana sede dei Centri di Qualificazione Biologica (CQB), dove dovrebbero essere testati per la presenza di malattie infettive i donatori di sangue e i donatori di organi. Uno per ogni Area Vasta, e precisamente a Pisa (AOU Pisana), Firenze (AOU Careggi) e Siena (AOU Senese). In teoria i tre laboratori dovrebbero essere in grado di rimpiazzarsi a vicenda in caso di problemi in uno di essi, come impone la normativa vigente per le attività particolarmente critiche.

Il CQB di Pisa è collocato in un edificio a dir poco fatiscente dell’Ospedale Santa Chiara, e la situazione è da anni nota sia all’Azienda Ospedaliera Pisana, sia alla Regione Toscana. E non lo diciamo noi, lo dicono gli ispettori mandati dalla stessa Regione Toscana, nella loro ultima visita ispettiva per l’accreditamento istituzionale a dicembre scorso. Nel verbale stilavano, infatti, una sfilza di non conformità, definendo il laboratorio privo di caratteristiche ambientali e di accessibilità, senza protezione antisismica, senza prevenzione incendi, senza sicurezza elettrica, privo di magazzini sicuri, e con rischi di contaminazioni. Si raccomandava il trasferimento in una struttura adeguata, che ancora però rimane indefinito nei tempi, soprattutto ora che la realizzazione del Nuovo Santa Chiara a Cisanello è impantanata in inchieste giudiziarie.

A novembre scorso, preoccupati dalle notizie che ci giungevano, abbiamo interrogato l’Assessore Saccardi sull’accentramento a Pisa di tutti gli esami CQB su donatori di organi e tessuti toscani. Scopriamo così che in realtà i donatori di organi e tessuti dell’Area Vasta Sud-Est già venivano testati presso l’AOU Careggi perché in AOU Senese non era mai stata istituita una reperibilità dirigenziale notturna e festiva per validare tali esami. Il sistema è collassato quando a novembre scorso il CQB dell’AOU Careggi è stato chiuso (e lo rimane tutt’ora) per contaminazione ambientale da virus dell’epatite B (ovvero, i donatori testati hanno cominciato a risultare in modo errato HBV-positivi). Nonostante svariate bonifiche, ancora non riescono a capire come sia avvenuta la contaminazione e l’Assessore ci informa che, cosa a dir poco assurda, sugli stessi strumenti e con la stessa metodica e lo stesso personale, continuano ad essere testati i donatori di sangue di tutta l’Area Vasta Centro.

L’impasse si prolunga da mesi perché, a quanto ci risulta, la consulenza in materia richiesta agli esperti del Centro Nazionale Sangue sarebbe da pagare, e la Dott.ssa Calamai, prima di dimettersi da Direttore Generale di AOU Careggi, ha lasciato l’incombenza al suo successore.

Il risultato è evidente: tutto accentrato a Pisa, in un laboratorio fatiscente, con i corrieri privati convenzionati che attraversano mezza Toscana ad ogni ora del giorno e della notte con costi ovviamente lievitati, e con ovvi ritardi nella refertazione. I rischi sono imbarazzanti, perché se in questi mesi il CQB di Pisa si fosse bloccato, avremmo dovuto spedire i campioni fuori Toscana.