L’amministrazione comunale di Pisa ha emanato due specifiche delibere (n.8 23 gennaio 2018 e n.244 del 6 febbraio 2018) per vietare la circolazione degli autobus, soprattutto quelli che arrivano da Firenze, su tutte le strade del centro abitato e anche, guarda caso, nei quartieri di S. Giusto e S. Marco ovvero zona aeroporto Galileo Galilei. Queste delibere vanno oltre e dispongono che gli autobus diretti nella zona oggetto del divieto siano obbligati a sostare presso il parcheggio scambiatore posto sulla Via Aurelia Sud, noto come parcheggio della fermata intermedia del People Mover.
La storia di questa infrastruttura è nota e già in passato insieme al Giacomo Giannarelli ci siamo trovati a denunciare pubblicamente l’assurdità di quel parcheggio in mezzo al nulla, costantemente vuoto.
Ricordo che il Comune per il People Mover ha dovuto appaltare progettazione e realizzazione dell’opera, sostituendo una linea ferroviaria esistente, e per realizzarla ha comprato i terreni dove questa passa oltre a creare tutti gli interventi infrastrutturali di riassetto stradale (FI-PI-LI ad esempio) da Pisa Aeroporto in direzione mare e infine a dar vita appunto a due parcheggi ulteriori. Questo budget di spesa è stato coperto anche con un finanziamento europeo con la motivazione politica e tecnica che “tale intervento avrebbe ridotto il trasporto su gomma a vantaggio del trasporto su ferro”, cioè un passaggio da una mobilità meno sostenibile, quella su gomma, rispetto ad una mobilità più sostenibile, quella su ferro. E pensate un po’ … l’importanza del beneficio ambientale è stato valutato intorno all’11%.
Ci siamo andati a leggere l’allegato XXI della domanda del Comune verso Bruxelles, dove viene dettagliata la modalità degli spostamenti da e verso l’aeroporto di Pisa. Il documento indica che il 21,6% degli spostamenti è effettuato con bus urbani ed extraurbani. In pratica si stima che circa 600 mila persone/turisti raggiungano lo scalo aeroportuale pisano attraverso bus.
Secondo il Comune il People Mover doveva ridurre i turisti trasportati con bus dal 21,6% all’1,9% (da 600mila circa a 92mila circa), come riportato in questi atti, quindi l’interesse pubblico primario perseguito dalla realizzazione della navetta era ridurre il trasporto su gomma a favore di quello su ferro così da garantire una migliore qualità dell’aria e una migliore sostenibilità della mobilità.
Tutto bello e infatti l’Unione Europea paga.
Poi però passa un anno dall’inaugurazione del People mover e dei nuovi parcheggi scambiatori, e il flusso di persone/turisti che raggiungono lo scalo aeroportuale pisano col bus non si è ridotto. Ad aggravare il fallimento dell’operazione poi l’evidenza che i parcheggi scambiatori si sono dimostrati spazi vuoti e desolati, non utilizzati praticamente da nessuno.
Un amministratore serio direbbe “scusate, abbiamo sbagliato le previsioni” ma qui nessuno si scusa e anzi, messe da parte le motivazioni si impone ai bus un tragitto obbligato arrivando a mettere in pericolo i dipendenti di due aziende, Autostradale e Caronna che fanno servizio di linea. Per di più non si attende neanche la fine della stagione estiva, ma con quelle due delibere il Comune di Pisa stravolge tutto nel momento più economicamente profittevole dell’anno.
La cittadinanza deve sapere il motivo reale di queste scelte: l’utilizzo del People mover e del sistema di parcheggi è minimo così che i costi di ammortamento dell’opera non sono coperti con le entrate derivanti dalla vendita dei biglietti per l’utilizzo delle infrastrutture citate. Il Piano Economico Finanziario a sostegno dell’opera indica un obiettivo preciso per stare in piedi: 36% dei passeggeri aeroportuali come numero degli utenti occasionali. Tradotto in cifre 1,8 milioni di passeggeri, 4.900 al giorno, portati da 550 veicoli. Non essendoci auto parcheggiate e persone/turisti che utilizzano il People mover, l’intera operazione finanziaria, in termini di costi, può andare ad incidere negativamente e significativamente sul bilancio comunale.
Davanti a questa constatazione meramente di natura economica/finanziaria, con la scusa politica della sostenibilità ambientale, l’amministrazione comunale ha deciso quindi di chiudere gli accessi agli autobus, obbligandoli a raggiungere i parcheggi scambiatori così che i propri utenti siano anch’essi obbligati ad utilizzare il People mover. Ma ha fatto i conti senza la legge.
La leggere regionale 42/1998 indica che le aziende di trasporto in possesso dei requisiti possono presentare, domanda di autorizzazione per la realizzazione di servizi pubblici di trasporto effettuati con autobus alla Regione. Il Comune può svolgere solo funzioni amministrative relative ai servizi di trasporto pubblico che si svolgono interamente nel suo territorio o al massimo tra questo e quello di un comune limitrofo.
Ecco perché l’amministrazione comunale pisana non avrebbe potuto per legge impedire agli autobus autorizzati dalla Regione di arrivare agli spazi dedicati presso l’aeroporto di Pisa.
E qui casca l’asino con tutte le scarpe. Mentre il PD si spertica a criticare il Governo per la posizione sobria e onesta sull’aeroporto di Firenze, dovrebbe ringraziarlo: solo attraverso l’incremento dell’offerta dei servizi su ferro, mantenendo inalterata l’offerta integrativa su gomma, è possibile sostenere l’aumento della domanda di spostamento da Firenze verso l’aeroporto pisano. Una linea veloce tra Firenze e Pisa è l’unica strada per rendere sostenibile l’operazione People Mover.
Per questo insieme a Giacomo Giannarelli ho presentato una mozione che se approvata impegnerebbe la Giunta regionale ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali competenti, a partire dall’amministrazione comunale di Pisa, al fine di far valere le proprie competenze in materia di trasporto pubblico locale e cioè a garantire alle aziende di trasporto in possesso dei requisiti di poter svolgere il servizio di trasporto pubblico autorizzato, effettuato con autobus, così come previsto dall’articolo 14 della LR 42/98 e s.m..
E oltre a questo vogliamo impegnare la giunta a sviluppare un maggiore e migliore servizio di trasporto su ferro dalla stazione ferroviaria di SMN di Firenze a Pisa centrale anche attraverso la previsione di un numero di corse giornaliere maggiori ed il ripristino del check in presso la stazione ferroviaria fiorentina.