“Basta con i carrozzoni della politica. Presto avremo una gestione pubblica partecipata”
“La gestione dell’acqua torni a essere pubblica, basta con i carrozzoni della politica”: Così il presidente del gruppo consiliare del M5S Toscana, Giacomo Giannarelli e il deputato M5S Federica Daga. Il M5S toscano sin dal novembre 2016 ha presentato, prima sulla piattaforma Rousseau e poi in Regione, la prima proposta di legge di riforma del sistema idrico legata a princìpi quali l’efficienza e il controllo dei cittadini su quello che è il bene comune per eccellenza.
“Sino a oggi il Pd ed Enrico Rossi si sono fatti beffe dell’esito referendario e la Toscana è divenuta la prima regione a privatizzare questo servizio pubblico essenziale”.
Tra i punti cardine della proposta del M5S toscano vi era la particolare attenzione alla governance: “Così come indicato dal Forum toscano dei movimento per l’acqua abbiamo previsto criteri restrittivi per individuare il direttore dell’Autorità idrica che vorremmo non provenisse da realtà private collegate all’universo dei servizi pubblici. La Toscana possiede una rete colabrodo in cui perdiamo oltre il 37 per cento dell’acqua potabile, alcune aree della regione sono dimenticate a se stesse e gli investimenti per migliorare il servizio sono del tutto inadeguati: penso anche ai sistemi di fognature e depurazione, spesso deficitari”. A questi dati devono essere contrapposti quelli legati alle tariffe, tra le più care d’Italia. “E con realtà che chiudono i bilanci in forte attivo con utili distribuiti ai soci dimenticando per strada gli investimenti necessari alle reti. Ma questo sistema sta per finire” conclude Giannarelli.
E infatti a Roma la proposta a prima firma del deputato Federica Daga sta procedendo nel percorso di discussione e approvazione. “La riforma per una gestione dell’acqua finalmente pubblica non è né di destra, né di sinistra. È una scelta di buonsenso. Per troppi anni la volontà dei cittadini è stata calpestata da chi è abituato a vivere nei salotti buoni di una politica che non sa guardare ad altro futuro se non quello elettorale. La legge in fase di discussione ridefinirà il sistema di gestione e pianificazione dell’acqua organizzandolo sulla base di ambiti di bacino idrografico che rappresentano le competenze naturali di tutto il ciclo. Presto avremo una legge che permetterà una gestione pubblica partecipata: sarà la fine del business dei privati sull’acqua”.