“Quello alla casa è un diritto e dev’essere garantito: quando saremo al governo della Regione certe storture e ingiustizie saranno spazzate via”.
“Sono 75mila le famiglie coinvolte dalla discussione sull’Erp in Toscana. Parliamo di oltre 200mila persone”. La gran parte di queste è concentrata nella zone di Firenze, Livorno, Pisa e Massa Carrara. “Mentre 25mila nuclei familiari sono dentro le graduatorie, ma si ritrovano senza assegnazione. Ebbene, noi vogliamo che queste liste siano sempre accessibili: in continuo aggiornamento. Sì, perché le necessità, il bisogno, non si fermano. E la risposta che le istituzioni devono dare dev’essere adeguata a queste premesse”.
A tal proposito il M5S ha presentato degli atti in Consiglio. Emendamenti che includono l’obbligo di corsi civici per chi concorre per un posto in alloggio popolare.
“Il Partito democratico insegue le pulsioni più estreme della Lega finendo per dar vita a un dibattito ideologico che fa tutto meno che risolvere i problemi delle persone. Noi, invece, siamo abituati a guardare alla sostanza, alla bontà delle scelte”.
L’altro punto cardine dell’azione del Movimento riguarda le restanti 50mila famiglie toscane che a oggi risiedono in case Erp: “Pensiamo alla necessità di superare le barriere ideologiche sulle alienazioni. Avanziamo perplessità sugli aspetti discriminatori per i nuovi assegnatari rispetto agli attuali inquilini. Pensiamo che sia fondamentale tutelare gli inquilini rispetto alla mobilità, in particolare gli ultra sessantacinquenni. Chiediamo al Pd di fermarsi, di riscrivere la legge come avevamo proposto all’indomani della prima stesura insieme ai portatori di interesse e ai sindacati. Lo affermiamo con ancora più forza anche alla luce del fatto che nell’ultima stesura che comprende anche gli emendamenti proposti dal Pd è completamente scomparsa la riforma della governance. Riforma che avrebbe dovuto essere il cardine dell’intera proposta di legge”.