“Ho sostenuto per settimane l’importanza di proteggere gli operatori sanitari senza mediazioni, chiedendo per loro la massima sicurezza. Ho presentato diversi atti in tal senso. Lo ho ribadito anche in due sedute del Consiglio regionale.
E’ intollerabile il prezzo che gli operatori sanitari pagano per questa pandemia, perché se protetti adeguatamente si sarebbero risparmiati contagi e decessi. Purtroppo ad oggi sono ben 18000 gli operatori sanitari contagiati. Che un ospedale potesse divenire una bomba biologica avrebbe dovuto essere l’ultimo scenario da poter ipotizzare, il peggiore. Perché la situazione diviene così incontrollabile: uomini che lavorano per la salute, in qualunque ruolo, aggrediti da un virus spesso asintomatico, che si trasformano in diffusori della malattia fra i colleghi e fra altri pazienti.
Un’escalation che, come accaduto, decapita le risorse umane, e il numero di malati da poter accudire. Proprio per questo si sarebbero dovute prendere precauzioni tali per cui tutto questo non accadesse. Occorrono mascherine efficaci per tutti i sanitari, da subito, test immediati, e poi ripetuti. Nessuna delle due azioni è stata intrapresa correttamente a giudicare dai risultati: il 30% del personale testato presso l’ospedale di Ponte a Niccheri è risultato positivo, oltre ai colleghi già isolati perché sintomatici.
E’ inaccettabile non proteggere il personale sanitario e trasformare un ospedale pubblico in un focolaio epidemico. Vogliamo andare a fondo di questa vicenda, capire le responsabilità, ed evitare che questo possa ripetersi. Per questo ho depositato un’interrogazione urgente alla giunta regionale.