“Dell’intero arco politico consiliare, l’unico gruppo tenuto a margine nel processo di decisione per la composizione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione che indagherà sull’inchiesta Keu e sul fenomeno delle infiltrazioni criminali nella nostra regione, è quello del Movimento 5 Stelle, da qui il nostro voto contrario. Curioso, considerato il fatto che siamo l’unico gruppo politico che non ha preso contributi elettorali dal settore delle concerie e che quindi, più degli altri, poteva garantire la necessaria distanza dai fatti e una conduzione senza obiezioni di opportunità politica.”
Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle e neo commissaria della Commissione di Inchiesta sullo scandalo degli smaltimenti illeciti nel distretto del cuoio.
“Al netto di quando detto – sostiene la Capogruppo M5S – sarà importante condurre questa Commissione su due filoni: quello della mappatura ambientale, per tracciare i luoghi toccati dalle attività illecite di smaltimento, anche negli anni precedenti all’inchiesta, e fornire un valido strumento di indagine all’Assessorato dell’Ambiente. In secondo luogo servirà un’accurata analisi degli strumenti con i quali il Consiglio e la Giunta hanno svolto finora attività di prevenzione dei fenomeni di illiceità, oltre che sulle garanzie di trasparenza.”
“C’è da dire che il contributo del mondo accademico e delle associazioni che si occupano di legalità, come ad esempio la Fondazione Caponnetto che molto si è spesa su questo tema negli anni scorsi, era già arrivato nel 2018 all’interno della Commissione di Inchiesta sui rifiuti e sulle discariche sotto sequestro, presieduta dal Movimento 5 Stelle: la prima domanda che farò sarà sul perché quel campanello d’allarme è rimasto inascoltato”.
“Un ultimo fatto singolare da segnalare – rileva Galletti – è che sebbene la Presidenza della Commissione sia andata al gruppo della Lega, il Partito Democratico e Italia Viva detengono le due vicepresidenze: la maggioranza, di fatto, mantiene il controllo della Commissione. A tutti auguro comunque un buon lavoro, perché in questo momento ce n’è veramente bisogno.”