Protocollata un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale in che modo il numero dei medici di guardia operativi in servizio festivo-notturno sia cambiato numericamente in questi ultimi anni, anche in relazione alle aree territoriali da coprire in tutta la regione. L’atto, che porta la prima firma della Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana Irene Galletti, intende anche chiarire come vengano monitorate dalla Regione il numero di prestazioni a domicilio che i medici di guardia riescono ad assicurare, ed in che modo le criticità da loro segnalate siano prese in considerazione.
“Attraverso una segnalazione – spiega Galletti – un cittadino ci ha raccontato come, avendo necessità di sottoporre a visita urgente un proprio anziano parente, abbia provato a contattare il servizio di guardia medica. Non ritenendo il caso così urgente da recarsi al pronto soccorso, e anche per evitare inutile stress al congiunto, il cittadino ha provato a richiedere la visita domiciliare della guardia medica, che avrebbe risposto di essere in grado di operare una valutazione telefonica ma di non potersi recare al domicilio del paziente. Questo perché l’ampiezza del territorio assegnato al medico sarebbe tale che, un’assenza prolungata dall’ambulatorio, avrebbe potuto causare eventuali disservizi ad altri utenti.”
“Comprensibilmente – rileva la Capogruppo M5S – il medico di guardia ha agito nella logica del mantenimento della continuità del servizio, e la pandemia ed i tagli lineari alla sanità operati negli anni da chi anche oggi guida la Regione, costringono il personale sanitario, soprattutto quello in presidio nei territori periferici, a fare letteralmente i salti mortali. Ma l’evento denuncia una criticità che potrebbe essere riferibile ad un errore di programmazione da parte della Regione e su questo aspetto vogliamo vederci chiaro.”
Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.