La Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Irene Galletti, ha presentato una mozione affinché sia riconsiderato dal Governo un passaggio delle recenti disposizioni, che prevederebbe la riapertura in deroga delle centrali a carbone o il loro mantenimento in funzione.
La decisione governativa – nello specifico, un provvisorio programma di massimizzazione dell’impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio, per il periodo stimato di durata dell’emergenza – viene giustificata dalla necessità di garantire per mezzo dei combustibili fossili la possibile carenza di quel 41% di gas proveniente dalla Russia, e che potrebbe essere tagliato in caso di indurimento delle sanzioni da parte dell’Unione Europea a causa del conflitto scatenato in Ucraina.
“La previsione all’articolo 5 del D.l. 14/22, che dispone nel suo complesso di misure preventive necessarie alla sicurezza nazionale del gas, non appare in linea con le rassicurazioni che fin da subito sono giunte dal Governo stesso” sostiene la consigliera regionale. “L’impegno su questo profilo è stato massimo da subito, e grazie agli accordi stabiliti anche recentemente per tramite delle missioni del Ministero degli Affari Esteri, l’Algeria fornirà all’Italia fino a 30 miliardi di metri cubi standard, l’Azerbaijan altri 25 miliardi, gli USA fino a 10 miliardi, mentre il gas nazionale estratto dagli impianti attivi arriverà a circa 8 miliardi. Sommato al gas proveniente da altri fornitori minori, il programma di stoccaggi nazionali vedrà la copertura fino al 90% delle riserve per avere una disponibilità certa di risorse necessarie per il prossimo anno termico 2022-2023, con la conseguenza che a breve e medio termine le scorte di gas naturale non avranno variazioni significative o comunque impattanti nei termini dell’economia nazionale”.
“Se c’è una necessità che piuttosto vedo come più impellente, è sicuramente quella di procedere in modo più spedito possibile alla rimodulazione dell’offerta energetica attraverso un più massiccio utilizzo di fonti rinnovabili, secondo i dettami della transizione ecologica e del risparmio di risorse che si rende necessario. Provvedimenti quali il Superbonus al 110%, fortemente voluto e difeso dal M5S anche contro interessi avversi, sono un volano insostituibile. L’Italia necessita ogni anno di circa 72 miliardi di metri cubi standard di gas, utilizzato al 50% per le utenze domestiche: dobbiamo accelerare l’azione sul risparmio energetico. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), pubblicato dal Ministero dello Sviluppo e Economico e predisposto con l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, recepisce appieno le novità contenute nel Decreto Legge sul Clima nonché quelle sugli investimenti per il Green New Deal previste nella Legge di Bilancio 2020: quella strada tracciata deve essere percorsa fino in fondo e rapidamente”.
“Ho delle fortissime perplessità su questa decisione” conclude Galletti “che frenerebbe il processo di transizione ecologica che l’Italia ha finalmente intrapreso, e per di più al prezzo di costi che ricadrebbero sulla collettività beneficiando i privati. E i costi sono anche ambientali, perché va ricordato che le sette centrali a carbone in Italia sono state classificate come altamente inquinanti e non più rispondenti agli standard di tutela ambientale. Ragione per cui nel 2018 infatti l’allora ministro Sergio Costa aveva stabilito la loro chiusura o riconversione, a spese dei titolari, improrogabilmente entro il 2025. Immagino che la decisione sia stato presa nell’immediato del prospettarsi di una possibile grave carenza energetica, ma ad oggi appare largamente superata. Anche se il procedimento di conversione è già in corso alle Camere, spero si possa essere in tempo per eliminare la previsione di riapertura delle centrali a carbone prevista nell’articolo 5 del decreto, e che la Regione Toscana si faccia portatrice di questa istanza nei tempi più rapidi possibili”.
Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.