Il commento della Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, Irene Galletti, riguardo al Documento preliminare relativo alle modifiche della legge regionale nr. 46 del 2 agosto 2013, che tratta del dibattito pubblico regionale e della promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali.
“Questo documento preliminare arriva con qualche anno di ritardo rispetto a quando il Movimento 5 Stelle si era posto il problema ed aveva presentato una proposta di legge per modificare in senso migliorativo la legge regionale sulla partecipazione. Ma si può certamente dire che arrivati al 2023 sia stata fatta dalla Giunta regionale una riflessione più che attenta sul tema, raccogliendo anche diversi aspetti che avevamo proposto nel 2018 e che ritroviamo in questo testo.”
“Tuttavia, leggiamo in questo testo che “La legge toscana ha raggiunto il suo principale obiettivo: quello di essere, innanzitutto, un canale e uno strumento per attivare processi partecipativi in qualche modo legati ad un’effettiva policy e per sperimentare metodologie innovative di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche; ma anche per diffondere una “cultura della partecipazione”.
“La prima cosa che viene da domandarsi è come sia stato effettivamente misurato questo raggiungimento dell’obiettivo e se i risultati siano in linea con le aspettative dei toscani, perché leggendo quotidianamente i giornali, sul tema, rileviamo ben altre impressioni. Le principali lamentele mosse da soggetti terzi a questa Giunta, tra cui Comitati, Associazioni e a volte anche Enti locali, sono quelle di calare le decisioni dall’alto, lasciando poco potere ai diretti interessati sulle decisioni finali.”
“Inoltre, sono diversi i processi partecipativi che vengono richiesti ma non approvati. Bisogna chiedersi, trovando una chiara risposta, se questo sia da imputare ad una carenza di risorse o a qualche altra formalità. Ricordo che nel 2018 su 470 richieste di processi partecipativi, solamente 228 progetti sono stati effettivamente gestiti, più del 50% delle domande è rimasto senza risposta” sottolinea la Cinquestelle.
“Riguardo alla diffusione della cultura della partecipazione, come è stata gestita? Sono stati presentati progetti nelle scuole, negli enti locali, tramite le associazioni sindacali? Questo aspetto non è chiaro. Ancora una volta riscontriamo un’affermazione che non può essere misurata con certezza. Quindi su quale base si può dire che l’obiettivo della diffusione della cultura della partecipazione sia stato raggiunto?” si domanda Galletti.
“Una cosa che sicuramente riteniamo fondamentale – sottolinea la consigliera regionale – è che la legge venga rifinanziata con adeguate risorse, e siamo favorevoli ad una revisione in senso migliorativo, che permetta ai ai cittadini di avere un peso maggiore nelle decisioni che verranno prese.”
“Leggeremo attentamente le modifiche proposte dalla Giunta e ripresenteremo le nostre, avanzate nel 2018 e rimaste ignorate durante la presidenza del Consiglio di Eugenio Giani, attuale presidente della Regione Toscana. Non dimentichiamo certo infatti la curiosa interpretazione del concetto di partecipazione pubblica espressa dall’allora candidato presidente in una diretta Facebook, cioè che avrebbe metaforicamente fatto ricorso ai “carri armati” pur di realizzare la bioraffineria a Livorno, osteggiata giustamente dalla popolazione e dai comitati locali”
Conclude Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale.