
“Nel 2025, in Toscana si viaggia ancora su littorine a gasolio degli anni ’70. La linea Empoli-Siena attende da decenni il raddoppio e l’elettrificazione. Sulla dorsale ferroviaria tirrenica, per andare da Livorno a Roma servono quattro ore e 37 fermate, senza una vera alternativa per collegare la Costa toscana a Firenze e al resto d’Italia tramite l’alta velocità. Eppure, per Salvini e Meloni, la priorità è il Ponte sullo Stretto: un’opera fantasma che ha già bruciato 14 miliardi di euro, sottraendoli alle vere emergenze infrastrutturali del Paese. Un progetto che, finora, ha prodotto solo un aumento dei costi legati agli stipendi di chi, da quando è in carica questo governo, è stato assunto nella società che lo gestisce”.
Lo denuncia Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.
“La situazione è drammatica anche nel nodo fiorentino: alla stazione di Santa Maria Novella i treni si accavallano su linee sature, intasate da convogli ad alta velocità e continui guasti. Intanto, da dieci anni si discute – senza esiti – sulla localizzazione della stazione AV Medioetruria, che dovrebbe servire l’area tra Toscana e Umbria. Una soluzione logica sarebbe l’adeguamento delle stazioni di Arezzo o Chiusi-Chianciano Terme, ma Salvini ha proposto Creti un luogo sperduto, privo di infrastrutture, da raggiungere solo su gomma. Un’idea figlia della propaganda del momento, non della pianificazione”, incalza Galletti.
“E non finisce qui – prosegue –: la Tirrenica, asse viario strategico tra la Costa toscana e Roma, è ancora in attesa dei fondi per la messa in sicurezza. E la barriera autostradale di Vada, che doveva essere eliminata, è ancora lì: da anni i cittadini pagano un pedaggio per un’autostrada mai realizzata, promessa da trent’anni e sempre rimandata. È il simbolo di una politica fatta di annunci, disattenzioni e disastri, che abbandona i territori e le loro reali necessità, ” conclude la cinquestelle.