Firenze 26 agosto 2015. Enrico Cantone e Gabriele Bianchi, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle presenti in Prima Commissione, replicano all’intervento del consigliere PD Gazzetti apparso su il Tirreno di oggi col titolo “Basta spot M5S servono fatti”
“Il consigliere Gazzetti ha evidentemente imparato bene l’arte PD di costruire la realtà attraverso una sua narrazione parziale e distorta, al punto che rilascia dichiarazioni al limite del ridicolo sull’azione della Regione Toscana a guida Rossi verso Livorno.
Forse Gazzetti non ha ancora avuto modo, nonostante il lauto stipendio che incassa interamente, di leggersi i Quaderni territoriali della Regione Toscana dove si analizzano le risorse allocate sui bilanci regionali 2010-2014 alla voce “politiche intersettoriali di sviluppo dell’economia” del primo mandato di Rossi dal quale si evince che Livorno è ultima Provincia toscana per investimenti in relazione alla spesa pro capite, con una media di 45 euro a fronte delle 90 destinate a Pisa e Pistoia, delle 100 di Carrara e 120 di Lucca.
Gazzetti poi richiama il M5S a maggiori fatti, indicando ad esempio come Rossi e il PD abbiano “affrontato di petto” il tema della “riduzione dei costi della politica” tramite la diminuzione dei consiglieri regionali, il taglio dei vitalizi da questa legislatura e la proposta – ad oggi ancora non approvata – per eliminare lo scandalo del doppio vitalizio. Forse Gazzetti non sa che il suo partito, sempre al potere dal 1970 con relativi restyling del marchio, portò i consiglieri regionali a 65, gli stessi che ancora oggi, benché decaduti, percepiscono un vitalizio mensile di 4 mila euro che nessuno nel PD si azzarda a toccare e noi chiederemo di abolire, perché grava per 4,7 milioni di euro sul bilancio toscano. Allo stesso tempo leggere che per Rossi e il PD ridurre gli assessori da 10 a 8 sia un “affrontare di petto” il tema della riduzione dei costi della politica stride un po’ col fatto che Rossi non ha mai rinunciato al suo vitalizio, né ci risulta lo abbiano fatto i consiglieri uscenti del partito o i suoi parlamentari, e il gruppo consiliare PD non ha consentito l’approvazione del nostro atto che chiedeva nel primo Consiglio regionale la riduzione dell’indennità del 50% per i consiglieri, come noi del Movimento 5 Stelle facciamo spontaneamente e gli stessi colleghi PD dell’Emilia Romagna hanno reso legge regionale.
Se Gazzetti e il Partito Democratico hanno colto il senso della nostra battaglia sull’immoralità dei privilegi assicurati alla casta partitica, firmino con noi un atto semplice: 5mila euro lorde a consigliere, abolizione dell’indennità di funzione e rimborso solo delle spese effettivamente rendicontate. In attesa della sottoscrizione plebiscitaria del PD a questa legge noi la attuiamo già, in Parlamento come in ogni regione dove siano presenti.
Per quanto riguarda le obiezioni all’amministrazione livornese, riteniamo giusto che se ne occupi direttamente quest’ultima che, bene ricordarlo, aveva semplicimente risposto all’attacco televisivo, subdolo e gratuito, del Presidente Rossi.
Se quest’ultimo ha avuto il buon gusto di evitare repliche, evidentemente Gazzetti non ha colto il messaggio o è animato da altre mire oltre gli interessi collettivi dei cittadini livornesi e toscani.
Infatti, visto il suo richiamo a meno spot e più “fatti”, se il Consigliere PD avesse studiato di più gli atti della Giunta regionale avrebbe scoperto che, con la classica annuncite del Partito Democratico, Rossi ha sbandierato fondi per le imprese giovanili – con particolare riguardo per quelle in area di crisi complessa -prima in campagna elettorale e poi sul sito della Regione il 4 agosto scorso (http://www.toscana-notizie.it/-/ventuno-milioni-per-il-sostegno-alle-imprese-giovanili). Ma andando a vedere bene l’atto, era atteso entro il 10 agosto il decreto dirigenziale di approvazione dell’avviso pubblico per consentire che questi 21 milioni, provenienti da Fondi UE già stanziati nel 2014, fossero realmente assicurabili ai giovani imprenditori toscani, con particolare riguardo per quelli delle province di Livorno Piombino e Massa Carrara. E invece: il decreto non c’è e con una semplice telefonata, che Gazzetti stesso poteva fare, si scopre che quei fondi sono bloccati dal Patto di Stabilità e ne riparleremo, se va bene, a ottobre.
Ci preme rilevare, infine, un passaggio dell’intevento di GAzzetti che è caso pratico di quell’arte di costruire la realtà a marca PD: il consigliere PD segnala che i livornesi sono scontenti perché hanno subito l’aumento della Tari maggiore di tutta la Toscana. Gazzetti riesce così a non mentire pur non dicendo la verità. L’imposta sui rifiuti è sì cresciuta a Livorno del 14%, per i motivi noti dell’indebitamento AAMPS causato dalle precedenti amministrazioni, ma se guardiamo il dato totale medio annuo il cittadino livornese paga di TARI meno di ogni altro cittadino toscano e, dal 2010 ad oggi, Livorno ha avuto l’aumento minore, rispetto al 60% subito dai pisani o il 31% sopportato dai fiorentini. Forse la precedente Amministrazione Comunale PD ha evitato di aumentare la Tari sotto elezioni per poi lasciare in dote all’amministrazione successiva l’aumento derivante dal buco di bilancio dell’AAMPS della quale è responsabile? Ai livornesi, da sempre acuti nelle interpretazioni, la risposta.
Ha ragione Gazzetti: servono fatti e meno parole spot sui giornali. Quando ha voglia di lavorare per i toscani sa dove trovarci, la porta è sempre aperta”.