Firenze 11 settembre 2015. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle intervengono sul dibattito avviato dal sindaco di Livorno in merito ad un nuovo sistema di gestione dell’acqua pubblica.
“Filippo Nogarin ha aperto un dibattito cruciale, silenziato colpevolmente dal PD negli anni: come gestire l’acqua pubblica in rispetto dell’esito referendario del 2011.
Il Partito Democratico bene ricordarlo ha già scelto: ignorare il referendum e il chiaro messaggio dei cittadini che l’acqua è bene primario, da gestire pubblicamente e quindi fuori da logiche di mercato. Dario Parrini ha poi chiarito ieri che non solo il PD se ne frega dell’esito referendario e ha già privatizzato il servizio idrico passando ad un sistema di gestione di diritto privato – che GAIA spa aggira solo leggermente perché la proprietà è al 100% pubblica – ma punta ad un unico gestore regionale con il privato dentro.
Il Movimento 5 Stelle vuole aprire un dibattito serio sul tema della gestione del servizio idrico, nel quale difenderemo sempre due punti: i cittadini hanno chiesto un servizio pubblico e lo devono avere, i cittadini esigono un’acqua pubblica di qualità e la devono ottenere nel modo più efficiente ed economico possibile. Non abbiamo niente da inventare e possiamo prendere spunto da esempi europei virtuosi, come la Eau de Paris, società di gestione 100% pubblica di Parigi che in due anni ha risparmiato 35 milioni di euro e ridotto persino le bollette dell’8%.
Siamo consapevoli della necessità di dover liquidare i soci privati infilati dal PD nella gestione dell’acqua e ci piacerebbe far pagare l’onere a questo partito, magari in restituzione dei rimborsi elettorali che si è tenuto in modo fraudolento per tutti questi anni, anche lì in violazione di un referendum popolare. Purtroppo questo non è possibile, ma i soldi si possono trovare in varie forme. Esiste la Cassa Depositi e Prestiti, esiste la possibilità di un taglio delle indennità a parlamentari e consiglieri regionali con fondi da assegnare magari proprio a questo scopo, esiste il mandare a casa questo governo e destinare all’obiettivo risorse congelate ai Comuni dal patto di stabilità.
Nel frattempo bene parlare di acqua e bene farlo con chiarezza. Coscienti che c’è solo un noi e un loro: noi che vogliamo una gestione pubblica dell’acqua, loro che vogliono continuare a privatizzare questo bene vitale”.