Dalle ore 15 sei esperti internazionali della strategia “Rifiuti Zero” sono in audizione presso la Quarta Commissione su iniziativa di Giacomo Giannarelli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione, raccolta dal Presidente Stefano Baccelli.
“Dall’ingresso in Consiglio Regionale abbiamo pensato alla necessità di portare qui i maggiori esperti internazionali delle buone pratiche che sosteniamo necessarie per la Regione Toscana e con oggi iniziamo sul tema rifiuti.
Per noi è un onore avere qui figure autorevoli in grado di spiegare termini ed esempi di una gestione virtuosa del ciclo dei materiali. Rifiuti Zero, Zero Waste in inglese, è ormai realtà in moltissime città del mondo e l’Italia vede in alcune città, come Parma, dei centri di sperimentazione della strategia che ad oggi hanno raggiunto ottimi risultati”.
Prima dell’audizione gli esperti, riuniti nella sigla Zero Waste Dream Team, hanno tenuto una conferenza stampa pubblica nell’Auditorium del Consiglio Regionale, anticipando alcuni contenuti della loro relazione.
Il Capitano Charles Moore, premio Pulitzer 2007 per la scoperta dell’Isola di plastica nel Pacifico, ha mostrato alcuni spezzoni video della sua inchiesta. “Se continuiamo così arriveremo ad un oceano con un quarto di pesci e tre quarti di plastica” ha dichiarato Moore e nel mostrare alcuni campioni della plastica ritrovata nell’oceano ha aggiunto “questi pezzi di plastica gettata da noi umani hanno creato una superficie di un centimetro e mezzo, a pelo d’acqua, la cui estensione è vicina a quella degli Stati Uniti”.
Il Prof. Paul Connet si è scagliato contro la stupidità dell’incenerire i rifiuti “chi sostiene questa pratica nega l’evidenza scientifica: incenerire costa molto di più di riciclare, perché il sistema di controllo delle emissioni e la gestione del residuo sono molto dispendiose oltre che dannose per la salute. Ricordiamoci che ogni 4 tonnellate di rifiuti inceneriti, una tonnellata ci resta come cenere tossica, un rifiuto speciale altamente inquinante. Ormai le alternative esistono ovunque e basta saperle copiare. Il Sindaco di Firenze se è un buon politico dovrebbe studiare i sistemi più virtuosi per replicarli qui e innestare magari quella filiera della riprogettazione industriale nella quale i fiorentini potrebbero essere dei maestri d’ingegno”.
Sollecitato da una domanda del pubblico sul tema della ricerca universitaria in supporto a Rifiuti Zero, Connet ha aggiunto “A Capannori c’è un piccolo Centro di Ricerca che collabora con alcuni professori universitari e ad esempio è riuscito in due giorni ad ottenere un tavolo di riprogettazione con Lavazza in relazione alle capsule usa e getta del caffè. Ancora l’Università italiana manca di un approccio integrato sul tema dell’economia circolare e questa è un’opportunità per tutti coloro che desiderano creare percorsi di ricerca e didattica dedicati. Questo è il futuro, incenerire o non differenziare sono pratiche da secolo scorso”.
Ruth Abbe, presidente di Zero Waste USA, ha concluso segnalando che ad oggi la Zero Waste Alliance ha già avviato “percorsi di riprogettazione industriale con le multinazionali per ridurre l’uso di materiali” e ottenere “scarti vendibili sul mercato”. Nel chiudere la conferenza ha accennato ad un tema cruciale per il pomeriggio “gettare via un oggetto senza pensarci e incenerirlo sarà sempre più rapido rispetto a selezionarlo in modo differenziato e riciclarlo, ma lì devono intervenire le norme che organizzano in modo efficiente la nostra vita sociale. A questo serve la politica e per questo siamo felici di dare oggi il nostro contributo al Consiglio Regionale della Toscana”.