Il Movimento 5 Stelle torna sul caso dell’ex discarica Tegolaia (Cavriglia-AR) rilevando errori nella risposta della giunta e chiedendo chiarimenti in merito con un nuovo atto. Nell’occasione presentato il problema di rilevanza regionale sul tema “discariche”.
Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della commissione ambiente e territorio:
“Il piano dei rifiuti regionale prevede il conferimento in discarica solo del 10% del rifiuto solido urbano indifferenziato, entro il 2020. Oggi le discariche ne ricevono il 43% quindi ci aspettiamo che molti di questi impianti chiuderanno e ci chiediamo se i gestori hanno accantonato i fondi per la bonifica dell’area. Ricordiamo che la legge prevede tale obbligo per i 30 anni successivi alla chiusura. Quanto avvenuto con l’ex discarica di Tegolaia dev’essere sì sanato, ma soprattutto deve insegnare ad evitare altri casi analoghi. L’assessorato all’Ambiente può e deve vigilare su questo problema, meglio di come ha dimostrato di fare con una risposta che non ci soddisfa, perché contiene rassicurazioni confutabili da un semplice sopralluogo. Speriamo l’assessora lo faccia con noi e ARPAT, prima di rispondere alla nostra nuova interrogazione. Soprattutto verifichi la questione affidamento diretto a SEI Toscana sulla quale abbiamo molti dubbi”.
Massimiliano Secciani, consigliere comunale M5S di Cavriglia:
“Ci siamo documentati sul posto e abbiamo realizzato foto chiare: il percolato si disperde nel bosco e arriva al torrente Valcareggia raggiungendo così l’Arno. Addirittura l’acqua contaminata viene usata per innaffiare orti della zona. Questa situazione gravosa si deve anche al fatto che l’area ha solo una recinzione di 4 metri di lunghezza, quando l’intero perimetro andava chiuso. Così gli animali entrano, raspano e portano alla luce i rifiuti interrati. Pare poi mancare l’impermeabilizzazione dell’area. Purtroppo quando abbiamo presentato il tutto in Comune a Cavriglia prima ci hanno detto che abbiamo visto male e poi hanno minacciato di denunciarci per procurato allarme. Ma qui non c’è niente di procurato, c’è solo l’allarme”.