Il caso AAMPS spa arriva in Regione con un’interrogazione urgente del Movimento 5 Stelle, annunciata questa mattina alla stampa in Comune a Livorno. Presenti i consiglieri regionali M5S Giacomo Giannarelli e Enrico Cantone, insieme al sindaco di Livorno, Filippo Nogarin.
“Siamo qui per fare chiarezza tecnica e politica su una vicenda inaccettabile” ha chiarito in avvio Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.
“Qualcuno dagli uffici tecnici regionali ha anticipato ai giornali, tre giorni prima del protocollo ufficiale, una lettera indirizzata al Dr. Fabio Serini, Commissario Giudiziale del concordato preventivo di AAMPS, a firma del dirigente regionale del settore “Direzione Ambiente ed Energia” e del rappresentante dell’ATO Toscana Costa. Questa lettera è stata infatti protocollata e inviata ufficialmente 3 giorni dopo che i suoi contenuti fossero riportati sulla stampa, alimentando così una lettura distorta del caso per tutto il fine settimana e inducendo pressioni indebite al destinatario, in una fase molto delicata della vita societaria della partecipata comunale” ha proseguito Giannarelli.
“Quella lettera contiene infatti tre errori tecnici gravi: omette di citare la delibera della giunta M5S livornese dove si indica la volontà di mantenere in capo al Comune (in house) la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, evita di riportare la sentenza del TAR toscano favorevole al Comune di Bagni di Lucca su istanza analoga e soprattutto “dimentica” il voto del Consiglio regionale toscano sugli atti di indirizzo della giunta PD che certificano la volontà del Partito Democratico di creare per la Toscana un ATO unico per la gestione integrata di acqua e rifiuti. Lo stesso Piano Regionale di Sviluppo presentato da Rossi contiene questa indicazione e comporta la definizione di una gara unica per la scelta del partner privato coinvolto in questa gigante partita da 6 miliardi di euro, come avvenuto per il Trasporto pubblico locale su gomma. Informazioni, queste sì, che gli uffici regionali dovrebbero chiarire al Dr. Serini, perché capaci da sole di collocare l’avvio del servizio in capo a Reti Ambiente spa tra il mai e il chissà quando” ha aggiunto il consigliere regionale M5S.
“Il Partito Democratico ha relegato la Toscana nelle posizioni peggiori delle classifiche nazionali sulla gestione dei rifiuti, penultimi per volume di rifiuto pro capite annuo e 14esimi per raccolta differenziata. Dopo aver mancato tutti gli obiettivi italiani ed europei sul tema, anziché farsi da parte e lasciarsi consigliare dagli esperti mondiali che noi abbiamo portato in Regione, questo PD si inventa l’ATO unico regionale contro ogni indicazione tecnica: da ultima l’indagine conoscitiva dell’Autorità per la Concorrenza e il Mercato. Depositeremo in Regione a breve la nostra proposta di legge sull’economia circolare, votata a rifiuti zero. Conti alla mano una gestione virtuosa crea 10 volte i posti di lavoro attuali, avvia filiere produttive innovative e in 10 anni rende inutili tutti gli inceneritori toscani, incluso quello che vogliono costruire nella Piana Fiorentina” ha concluso Giannarelli.
“La giunta regionale PD risponderà al prossimo Consiglio di questa grave ingerenza, per la quale chiediamo provvedimenti immediati verso i firmatari della lettera e la dichiarazione pubblica di eventuali mandanti politici, in primis la Giunta stessa” ha aggiunto Enrico Cantone, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Toscana Costiera e Arcipelago.
“Colgo l’occasione per fare chiarezza sul concordato preventivo di continuità di AAMPS. Fino al 2030 AAMPS spa ha un contratto di servizio col Comune di Livorno. Quando si parla di conferimento della società in Reti Ambiente spa si parla di quote, non di rami d’azienda e inoltre l’ATO Toscana Costa, se mai arriverà a gara visto quanto accennavano i consiglieri regionali, ha già accettato deroghe alla gestione unitaria per Cermec di Massa e Sistema Ambiente di Lucca. Entrambe potranno gestire il servizio fino alla scadenza del contratto. Lo stesso faremo noi” ha precisato Filippo Nogarin, Sindaco di Livorno.
“Il Comune di Livorno ha già scelto la strada della gestione in house, con la delibera 225 del 23 dicembre 2014. Delibera impugnata da ATO presso il TAR, del quale siamo in attesa di sapere il responso. Nel frattempo noi stiamo preparando il ricorso al Consiglio di Stato sulla legge regionale esistente, perché restiamo convinti che sia incostituzionale. Se poi la Regione arriverà a cambiarla per certificare la scelta dell’ATO unico regionale acqua e rifiuti la nostra tesi si rafforzerà ulteriormente” ha proseguito Nogarin.
“Il PD vive la nostra amministrazione come un pericolo e continua in ogni occasione a dimostrarsi antidemocratico e scorretto, anche sul piano istituzionale. Lo abbiamo visto nell’ATO rifiuti, nella Autorità Idrica dove ci hanno tagliato fuori dalla presidenza e di recente anche nei dibattiti sull’area vasta, in sanità. Ma gli si ritorce contro. I cittadini avevano chiesto col referendum 2011 di avere una gestione pubblica di alcuni servizi essenziali e noi difenderemo questo mandato. Se il PD vuole il privato amico sempre più protagonista nella gestione dei servizi pubblici essenziali, noi saremo l’argine a questa deriva” ha concluso Nogarin.