Il 24 agosto scorso un terremoto con epicentro tra i Comuni di Amatrice (Prov. Rieti) e Arquata del Tronto (Prov. Ascoli Piceno) ha scosso il centro Italia, provocando 297 morti e circa 400 feriti. A poche ore dal disastro la Regione Toscana ha diramato un appello urgente ai toscani affinché donassero sangue in sostegno delle popolazioni colpite, ricevendo una risposta straordinaria, con picchi di mille donazioni giornaliere. Tuttavia sin dal 25 agosto, giorno successivo al terremoto, le regioni interessate avevano comunicato l’autosufficienza di sangue e piastrine. In conseguenza oggi l’eccedenza di donazione toscana, unita alla scadenza di tale sangue dopo 42 giorni ed al tempo minimo tra una donazione e l’altra (dai 3 ai 6 mesi) potrebbe costringere la Regione Toscana al paradossale acquisto di nuove sacche di sangue da altre Regioni secondo il tariffario individuato nella Delibera della Giunta Regionale n.589/2016. Il Movimento 5 Stelle solleva il caso con un’interrogazione in discussione nel prossimo Consiglio Regionale del 27-28 settembre.
““Serve sangue” disse il Presidente Rossi, ma non serviva e ora il sangue è quasi scaduto: con il rischio-beffa di doverlo comprare da altre regioni”.
“Perché si sono decise le aperture straordinarie dei Centri per donare il sangue quando dal giorno dopo il terremoto nessuna regione colpita segnalava il bisogno di donazioni da fuori, visto che erano state persino troppe quelle locali? Sarebbe sconvolgente scoprire che per cavalcare irresponsabilmente l’emotività della cittadinanza, qualcuno abbia strumentalizzato un evento tragico come questo per meri scopi di visibilità.”
Andrea Quartini, consigliere regionale M5S firmatario dell’interrogazione.