Approvata all’unanimità la mozione M5S di contrasto alle condizioni disumane cui sono sottoposti alcuni detenuti nelle carceri toscane. Ad ispirare l’atto il doppio suicidio avvenuto a Sollicciano, l’ultimo dei quali di un detenuto ad un mese dalla scarcerazione.
“La Costituzione più bella del mondo andrebbe attuata, non cambiata. L’art. 27 è tra i più disattesi: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Quando una persona si suicida ad un mese dalla scarcerazione la politica deve interrogarsi su cosa non stia funzionando. Noi l’abbiamo fatto presentando questa mozione e siamo felici di aver trovato conferma da tutto il Consiglio Regionale. Il supporto psicologico per chi è in detenzione non è un optional ma una condizione rieducativa”.
“Corretta anche la lettura di estendere il tema del disagio carcerario anche alle forze di polizia operanti nelle carceri toscane. Continueremo a seguire i richiami del Garante dei detenuti, Franco Corleone, per un miglioramento serio e organico delle condizioni di quel microcosmo che sono le case di reclusione regionali”.
Gabriele Bianchi