CACCIA/ATC “PAGAMENTI E BANDI IN REGIME DI ILLEGITTIMITA’. E ORA ARRIVANO I LICENZIAMENTI”

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“L’ennesima prova dell’incapacità di governo PD tornano a pagarla i cittadini. Milioni di fondi, in buona parte pubblici, sono stati gestiti per due mesi in regime di illegittimità. Bonifici, bandi approvati dai Presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia, rischiano di essere oggetto dell’ennesima inchiesta su un uso dei patrimoni “allegro”, per usare un eufemismo” hanno dichiarato in conferenza stampa Chiara Gagnarli, deputata M5S in Commissione Agricoltura, e i consiglieri regionali M5S Irene Galletti e Gabriele Bianchi.

“A fine 2014 fu approvata una riforma regionale degli ATC giudicata anticostituzionale e quindi illegittima. Il PD ha pensato bene di prorogare tale stato di illegittimità nel giugno scorso, tradendo nel merito il rilievo della Corte Costituzionale e causando quanto avevamo ventilato. In tale regime di illegittimità sono stati compiuti atti amministrativi di fatto senza copertura normativa. Tra le conseguenze ne segnalo due: la Regione insiste nel dire agli agricoltori che le riforme promosse dalla giunta sono necessarie per pagare gli indennizzi a chi di loro ha subito danni dalla selvaggina. Purtroppo a causa di quanto spiegheremo potrebbe risultare impossibile per non dire illegittimo saldare questi importi alle imprese agricole. Tutto questo nel pieno dell’ attuazione della legge Remaschi che si basa sulle ATC “anticostituzionali””.
Irene Galletti

“In Commissione Ambiente della Camera ci siamo occupati della situazione generata dalla legge regionale 39/2016. Sono stata personalmente al Ministero e ho condiviso il suo richiamo alla Regione per superare l’illegittimità di quanto stabilito. Purtroppo la Regione lo ha fatto senza normare la gestione commissariale e in conseguenza i Comitati di Gestione degli ATC non potevano agire senza incorrere in problemi”.

“Il presidente dell’ATC aretino ha emesso bandi senza avere legittimità e sono state effettuate spese senza protezione normativa. Sappiamo della situazione aretina grazie ad un solerte revisore unico dei conti che, leggi alla mano, ha pensato giustamente di chiedere chiarimenti in Regione prima di validare alcune operazioni. E la Regione ha risposto due mesi dopo facendo riferimento al buon senso. Non si opera “col buon senso” si opera con o senza legittimità normativa e in questo caso lo si è fatto senza. Enrico Rossi era informato della questione perché il revisore dei conti aveva indirizzato a lui le sue richieste, al pari dell’assessore che ho incontrato insieme a Gabriele Bianchi. Il loro imbarazzo e stupore fanno da triste pendant con il licenziamento di 5 dipendenti nell’ATC di Arezzo cui forse ne potrebbero seguire altri nel resto del territorio toscano”.
Chiara Gagnarli

“A settembre abbiamo raccolto la richiesta del revisore unico dell’ATC aretino cui la Regione stava evitando di rispondere, traducendola in un’interrogazione. Ne aspettiamo al calendarizzazione da 45 giorni. In parallelo ho scritto personalmente due volte a Rossi, da vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio, e davanti al suo silenzio io e Chiara Gagnarli abbiamo incontrato Remaschi e il dirigente di settore. Abbiamo assistito così ad un teatrino in cui regnava l’imbarazzo. Ci inquieta purtroppo che quanto emerso sull’ATC aretino, grazie ad un onesto revisore dei conti, possa essere replicato su tutti gli altri Ambiti. Manca il controllo sui bilanci delle ATC e siamo preoccupati per quello che potrebbe rivelarsi uno sperpero di denaro, in parte pubblico, cui aprire posizioni di danno erariale”.
Gabriele Bianchi

“Un’ultimo fatto degno di nota. I 5 dipendenti a tempo indeterminato dell’ATC aretino hanno ricevuto la lettera di licenziamento il 26 ottobre. Questi lavoratori hanno dovuto gestire per anni la contabilità di un bilancio vicino ai 2 milioni di euro con un foglio excel. Da sempre chiedevano uno software gestionale, anche a garanzia e trasparenza dell’amministrazione, senza successo” ha chiuso Galletti.

 

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