Il Movimento 5 Stelle rivendica il proprio ruolo nel risultato referendario e lancia anche in Toscana la sua proposta di governo sul solco costituzionale.

“Ha vinto la democrazia, ha vinto la sovranità popolare. Questo esito referendario, unito alla straordinaria partecipazione popolare – oltre il 74% in Toscana – rende quanto mai urgente arrivare al voto per ottenere un governo finalmente rispettoso di quella Costituzione che i cittadini vorrebbero semplicemente vedere applicata. Nelle province costiere toscane ha prevalso il ‘NO’, a testimonianza della scarsa, o distorta, attenzione che Governo e Giunta regionale hanno dato alle periferie toscane. Il PD non ha idee per sviluppare la Costa, continua a puntare su grandi infrastrutture inutili, noi sappiamo che l’obiettivo cruciale di portare quei 18mila posti di lavoro ad oggi mancanti si raggiunge con economia circolare, risparmio energetico e turismo”.
Enrico Cantone, Vicepresidente della Commissione Toscana Costiera e Arcipelago.

“L’Italia è fondata sul diritto al lavoro (art. 4), ma sempre più spesso questo diritto viene calpestato ed ignorato. Oggigiorno il lavoro è sempre più incerto e precario, si perde facilmente ed è malamente retribuito. Noi riteniamo che vada difeso con forza, stimolando le piccole e medie imprese con politiche incentivanti, promuovendo il microcredito e sostenendo quelle imprese che assumono regolarmente personale e che non delocalizzano. Abbiamo multinazionali in Toscana che prendono finanziamenti pubblici e poi, dall’oggi al domani, se ne vanno lasciando lavoratori e territorio nella desolazione. Proporremo una legge affinché chi prende fondi regionali non possa andarsene così, ma assicuri stabilità”.
Irene Galletti, consigliera regionale M5S vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale.

“Questo referendum ha vissuto una straordinaria partecipazione, senza quorum. Abbiamo da tempo proposto che in Toscana venga abolito il quorum per i referendum abrogativi, per togliere ai partiti il giochino dell’astensione. Ma il PD si è sempre opposto perché ha paura che i cittadini partecipino attivamente alla vita politica della nostra regione. Noi continueremo a proporre misure di democrazia diretta e difenderemo un altro principio costituzionale vittorioso domenica: il decentramento amministrativo (art. 5). Mentre il PD vuole accentrare e centralizzare i poteri, come nel caso della gestione dell’acqua e dei rifiuti, noi riteniamo che occorra favorire la più ampia autonomia locale, in modo tale da rendere le gestioni più efficienti, perché più controllate e libere dai poteri forti”.
Gabriele Bianchi, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali e Bilancio.

“Con il trionfo del ‘NO’ gli italiani hanno difeso la loro dignità, ma molto resta da fare. Serve un tassello importante in grado di attuare l’art. 3: il reddito di cittadinanza. Una misura che favorirebbe l’occupazione perché supporta il ricollocamento lavorativo. Una misura anche economica perché togliere dalla povertà 155 mila famiglie significa dargli anche potere d’acquisto. Senza dimenticare che la povertà è prima causa di cattiva salute. Contrastare la povertà significa investire in salute pubblica”.
Andrea Quartini, consigliere regionale M5S in Commissione Sanità e Politiche Sociali.

“L’esito del referendum detta nuove priorità per l’azione politica italiana: lavoro,  lotta alla povertà, sviluppo dell’economia, risparmio energetico ed energie rinnovabili. La nostra proposta sull’economia circolare permetterebbe di creare nuova occupazione, specie tra i giovani. Si calcola che al 2030 potrebbero essere creati in tutta Italia 200 mila nuovi posti di lavoro, 14-15mila solo in Toscana. In materia di energia dobbiamo sforzarci di dimezzare i nostri consumi e scegliere le fonti rinnovabili, con piccoli impianti distribuiti e messi in rete. Il contrario di quanto vuole il PD che insiste sui grandi impianti inquinanti.
Le idee del Movimento 5 Stelle rispettano la Costituzione Italiana e creano lavoro. Noi le proponiamo da tempo, perché le riteniamo condivisibili dalla maggioranza degli italiani: ci proponiamo così come forza di governo, a livello locale e a livello nazionale. Sta adesso ai cittadini italiani decidere se stare con chi fino adesso ha fatto gli interessi di pochi, dell’alta finanza e dell’economia fossile, o se scegliere un movimento politico che tutela gli interessi di tutti, il risparmio, l’economia circolare e i servizi pubblici essenziali”.
Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

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