Sarà discussa martedì 17 gennaio in Consiglio Regionale la nostra mozione sulle Terme di Montecatini.
La Regione Toscana possiede il 67% di Terme di Montecatini spa, una società da anni in perdita che ritiene non strategica. Questo è vero perché manca una visione a proposito, oltre i meri calcoli ragioneristici.
I nostri consiglieri comunali hanno realizzato uno straordinario percorso dal basso con tecnici del settore e cittadini desiderosi di ridare alle Terme lo spazio che meritano nel quadro di una proposta vincente del turismo cittadino e quindi anche toscano. Auspichiamo che il PD martedì scelga la bellezza di una sfida pubblica di rilancio quale quella da noi presentata.
Ad oggi infatti la Regione ha tenuto un atteggiamento da curatore fallimentare poco assennato, (nonostante ripensamenti per ora rimasti solo a livello di dichiarazioni stampa) quando parliamo di un patrimonio straordinario che ha solo bisogno di una visione integrata. Dai documenti regionali sulla dismissione delle quote di Terme di Montecatini spa risulta un tavolo tecnico dove i due soci, Regione e Comune, dovrebbero discutere del metodo di uscita della Regione. Spiace rilevare che il tavolo si doveva insediare a febbraio 2015, ad oggi non sappiamo se si è mai riunito né quali siano le strategie emerse, tranne la ricerca di qualche investitore privato.
Il progetto M5S per le Terme divide il patrimonio strategico, da tenere in mano pubblica e rilanciare, da quanto può essere correttamente venduto. La gestione della parte pubblica potrebbe essere affidata con gara ai privati, una volta terminate le necessarie ristrutturazioni. Terme di Montecatini spa diventerebbe in questo modo un’immobiliare proprietaria solo di questi immobili cardine, mentre gli altri sarebbero dismessi, anche, perché no, tramite le società dedicate degli Istituti di Credito più grandi. L’operazione avrebbe il pregio di fornire liquidità per le ristrutturazioni, da unire ad un investimento pubblico finalmente preciso e avveduto, monitorato da un tavolo di controllo che, perché no, potrebbe vedere finalmente una chiara presenza di cittadini interessati, slegati dall’appartenenza politica.
La Toscana ha bisogno di sogni tradotti in progetti, che partano dal riconoscere la nostra bellezza e scelgano finalmente di scommettere lì le nostre energie e risorse.