Ieri la Commissione Europea ha pubblicato una comunicazione che pone la pietra tombale sull’inceneritore di Case Passerini. Una buona notizia che conferma la necessità urgente per la Toscana di abbracciare il nostro modello di economia circolare, tradotto nella legge da noi depositata in Consiglio regionale che attende di essere discussa.
La Commissione ha segnalato alla Banca Europea degli Investimenti (BEI) la necessità di orientare gli investimenti verso i più alti livelli della gerarchia di gestione dei rifiuti, cioè esattamente il contrario di quanto avvenuto finora: se prima di oggi la BEI finanziava soprattutto inceneritori e discariche, da domani questo credito arriverà per ultimo con quanto rimarrà dopo il sostegno ai progetti di prevenzione dei rifiuti, preparazione al riutilizzo e riciclo. Per chi come QThermo aspettava 80 milioni dalla BEI per partire, questo si traduce in uno stop decisivo.
Inoltre la Commissione ha indicato l’Italia tra i paesi con un eccesso di impianti di incenerimento rispetto alle necessità attuali e future, terminando con l’ultimo colpo di grazia ai sogni inceneritoristi del PD toscano: gli Stati e le Autorità di pianificazione possono prevedere nuovi inceneritori solo se necessari nel lungo periodo.
Tradotto: Case Passerini si può fare solo se nel 2030 la Toscana con una differenziata al 70% avesse ancora qualcosa da bruciare. Impossibile numeri alla mano, anche nell’ipotesi sciagurata che il Partito Democratico continuasse a perservare nel suo malgoverno in materia rifiuti che ci vede 13esima Regione italiana per raccolta differenziata con tariffe tra le più alte del centro Italia.
Auspichiamo prevalga a questo punto il senso di responsabilità sul conflitto di interessi, come avvenuto in Europa con colpevole ritardo. La nostra legge sull’economia circolare creerebbe nuovi posti di lavoro e garantirebbe la tutela della salute pubblica. Proprio oggi abbiamo terminato la revisione del testo alla luce dei contributi offerti dai nostri iscritti sul Rousseau, la nostra piattaforma di democrazia diretta. Da lunedì il testo sarà pronto per il dibattito consiliare. Vedremo se il PD sceglierà l’economia circolare che chiede l’Europa o vorrà continuare sulla strada fallimentare di una gestione dei rifiuti centrata su conflitti di interesse, inceneritori, macro-organismi di indirizzo inutili che fanno da humus per attività illecite e pericoli per la salute pubblica.