Oggi in Conferenza Stato-Regioni Rossi ha il dovere di difendere l’indirizzo del Consiglio regionale sull’autonomia normativa di Regioni e Comuni in materia di contrasto al gioco d’azzardo patologico: se al governo amico delle lobby va bene che le sale slot siano davanti a scuole o centri anziani la Toscana ha già detto no. Rossi rispetti il voto unanime dell’aula alla nostra mozione, nel maggio 2016.

Come spiegato dai nostri parlamentari: senza alcuna legittimazione popolare, in maniera quasi ‘carbonara’ tipica delle lobby il Governo propone a Regioni e Comuni di sottoscrivere una regolamentazione sull’azzardo che è solo piena di trappole e giochi delle tre carte. Parliamo dell’introduzione della famigerate gaming hall di ‘categoria A’ che non potranno essere soggette a restrizioni e regolamentazioni da parte degli enti locali.

Gli Enti locali, Comuni in testa, sono la frontiera del contrasto alla ludopatia, una piaga che affligge circa 800mila cittadini e le loro famiglie, decine di migliaia nella nostra Regione. Speravamo in una stretta sulla pubblicità del gioco d’azzardo, come richiesto dallo stesso PD in Consiglio regionale, ma evidentemente quando quel partito è al governo cala definitivamente la maschera.

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