Hanno ragione le mamme, Piero Pelù e Leonardo Pieraccioni: la battaglia per i pediatri a Volterra e Alta Valdicecina è giusta, ancor di più se identificata la causa di tutti questi disagi: la mancata definizione delle “Zone particolarmente disagiate” nella Legge sanitaria regionale.

Lo spieghiamo in poche parole semplici: la normativa nazionale (decreto ministeriale 70/2015) segnala che per le aree particolarmente disagiate la scure della razionalizzazione può essere evitata, tenendo livelli di servizio capaci di garantire i bisogni della popolazione sulle attività di base del servizio sanitario.

Tradotto: se una Regione indica come Zona Particolarmente disagiata un’area come l’alta Valdicecina, dove i cittadini hanno difficoltà a raggiungere i presidi sanitari, allora è possibile tenervi in piedi un ospedale di base o aumentare i servizi, inclusa la pediatria. Purtroppo per i cittadini toscani che vivono nell’arcipelago, nelle zone montane e in quelle più lontane dai grandi centri come Volterra, il PD nella sua riforma sanitaria non ha identificato le “Zone particolarmente disagiate” e lo ha fatto con un motivo semplice: evitare di dover tenere in piedi in quelle zone servizi che per loro sono antieconomici.

Un modello aziendalista, cui ci hanno riempito negli ultimi anni, che mai noi del Movimento 5 Stelle accetteremo. Per questo martedì aspettiamo dalla giunta una risposta chiara e definitiva sul tema: quando definiranno le aree particolarmente disagiate e come, per garantire a tutti i cittadini toscani parità di trattamento sanitario, mamme volterrane incluse.

ANDREA QUARTINI