Dal 2012 i pazienti toscani uniscano al pagamento del ticket anche un balzello chiamato “contributo di digitalizzazione”.

Qualcuno sostiene sia un modo per coprire il famoso buco dell’ASL di Massa, altri l’ennesima trovata di un governo PD incapace di assicurare quella sanità pubblica e coperta dalla fiscalità generale sancita dalla dimenticata legge 833 che istituì il Sistema Sanitario Nazionale.

A prescindere dal perché lo paghiamo e dalla speranza di non doverlo pagare più, da cittadini vorremmo che almeno questa spesa fosse detraibile in dichiarazione dei redditi.

Quelle 30 euro massime annue pretese dalle ASL toscane per ottenere cd con la nostra diagnostica per immagini sono infatti attualmente non detraibili, perché non considerate spesa sanitaria! Questi maghi delle truffe semantiche devono smetterla di tirare la corda, perché si sta spezzando. Già il PD ci fa detrarre solo il 19% delle spese mediche e sanitarie, e solo se superano 129,11 euro annui, come minimo si mettano una mano sulla coscienza rimasta e ci facciamo sommare alle spese anche questo balzello toscano del contributo di digitalizzazione.

ANDREA QUARTINI