Quali conseguenze ci sarebbero per i cittadini toscani e la loro istituzione regionale in caso di bail in di Monte dei Paschi di Siena o Banca popolare di Vincenza o Cassa di Risparmio di San Miniato? Una domanda legittima che abbiamo posto alla giunta regionale per ottenere una risposta incredibile.
Soprattutto per Monte dei Paschi di Siena la situazione è ancora oggi ad alto rischio, considerato lo stallo seguito al DL 237/2016 sulla garanzia statale e il silenzio relativo ad un aumento di capitale salito a 8,8 miliardi che a dicembre era dichiarato indispensabile e oggi pare quasi dimenticato.
Un rischio sistemico che riguarda la Toscana sotto ogni punto di vista: azionisti, risparmiatori, creditori, lavoratori del Gruppo e sue società satellite, fino alla stessa Regione Toscana che con MPS ha un intreccio pericoloso fatto di società partecipate, su tutte Fidi Toscana spa, e contratti di servizio.
La risposta della giunta si è concentrata proprio su questi ultimi indicando che svariati “fondi regionali affidati ad Organismi Intermedi” hanno la loro liquidità “soprattutto presso la banca Monte dei Paschi di Siena, con saldi ben superiori ai 100.000 euro” quindi “non protetti dal fondo di garanzia dei depositanti”.
Quindi in caso di bail in su Monte dei Paschi questi sarebbero a rischio dopo azionisti, detentori di altri titoli di capitale, obbligazionisti subordinati, correntisti con conti correnti sopra i 100 mila euro. Secondo l’assessore PD però dovremmo star tranquilli perché il meccanismo prevede l’intervento statale dopo un “bail-in dell’8% delle passività totali”, quindi le obbligazioni emesse da MPS superano da sole questa soglia facendo da schermo a depositi e c/c. Speriamo di non doverlo sperimentare per capire se la sicurezza dell’assessore PD è o meno giustificata.
Ma i punti dolenti non finiscono qui: Fidi Toscana spa – partecipata al 46% dalla Regione e al 27,46% da MPS – ha obbligazioni MPS per 10,5 milioni, 7 delle quali sono subordinate. Ciuoffo omette di dirci quanto ha perso Fidi Toscana investendo questi soldi, per la metà dei toscani, nelle obbligazioni subordinate della socia minoritaria MPS. Un’operazione dalla quale Fidi Toscana spa dovrebbe ricevere un controvalore in azioni – come deciso dal DL 237/2016 – sul quale gli analisti stimano una perdita intorno al 30% con tutte le incognite successive sul valore delle azioni MPS di nuova emissione. Se quindi per Ciuoffo questo significa che “non ci sono le condizioni di un rischio reale riferito al bilancio della Regione Toscana” ci permettiamo di prenderla come una fake new: al netto del rischio futuro, la fregatura l’abbiamo già presa.
Inqualificabile poi l’ultima nota dell’assessore PD. Chiedevamo quali conseguenze subirebbero i cittadini per un eventuale bail in di questi istituti a rischio. Ciuoffo ha risposto “la Regione Toscana non ha alcuna competenza in materia di credito, secondo quanto stabilito dalla Costituzione”. Tradotto: riguarda lo Stato centrale, problemi suoi.
Ennesima prova di governo allucinato da parte di chi è anche maggioranza in Parlamento e scansa come le mosche la responsabilità sul disastro che ha già investito le centinaia di migliaia di risparmiatori, persone atterrate dal crollo di quello che fu il “bancomat del PD”, come accertato dalla Commissione d’inchiesta regionale presieduta dal nostro Giacomo Giannarelli.
Qui il testo integrale della risposta dell’assessore regionale ad attività produttive, credito, turismo e commercio