Mentre la cronaca ci consegna altri 8 arresti per gli appalti ANAS toscani – frutto, secondo i magistrati, di un sistema dove era “regola” il 3% di tangenti su interventi come “l’innalzamento del livello di sicurezza dell’Aurelia” o il sovrappasso ferroviario sulla Grosseto Fano, a discapito della correttezza di tali gare – e l’Ente nazionale per le strade finisce sotto inchiesta anche per 280 incidenti avvenuti sulla E45 regionale, il Partito Democratico si permette di dire no ad un’indagine da noi richiesta sulla sicurezza delle infrastrutture viarie toscane.

Sono innumerevoli i casi di viadotti in precarie condizioni, una gran parte dei quali reggono la E45 nel tratto regionale. Buon senso avrebbe invitato il Consiglio regionale ad esigere quantomeno un monitoraggio puntuale sullo stato di queste infrastrutture sulle quali transitano ogni giorno centinaia di migliaia di cittadini. Scongiurare un ‘Fossano toscano’ era una priorità ma evidentemente per il Partito Democratico conta più non disturbare il gigante ANAS che la sicurezza dei cittadini.

Sulla E45 comunque noi non molliamo: attendiamo risposte dalla giunta sullo stato di degrado di questa infrastruttura, il ritardo grave nell’emanazione del bando di gara per aumentare la sicurezza dei viadotti “Melello” “Zonchi” “Cappella” e “Mangiacore” e le sollecitazioni necessarie per renderla definitivamente una strada sicura.

GIACOMO GIANNARELLI
ENRICO CANTONE