Apprendiamo dalla stampa che Fidi Toscana spa, società partecipata al 46% dalla Regione Toscana, ha chiuso in utile per 210mila euro il bilancio 2016. Un risultato che il cittadino toscano concentrato sulla sua vita e quindi dimentico o ignaro della storia recente di questa azienda potrebbe ritenere positivo. Bene ricordare che quei 96mila euro di utile destinati alla Regione rappresentano lo 0,8% di quanto ci è costata negli ultimi 4 anni: 12 milioni di perdite in conto ai cittadini toscani.
Apprezziamo la franchezza di Petretto, presidente di nomina PD, quando affida al comunicato stampa la cruda realtà: questo risultato esiguo non sarà replicabile senza un nuovo piano strategico, cioè Fidi Toscana non regge alle condizioni attuali, e – aggiungiamo noi – forse è il frutto di un esercizio creativo contabile, che verificheremo appena vedremo le carte, interpretabile come tentativo maldestro di eludere il decreto Madia. Quell’atto voluto dallo stesso PD che imporrebbe la dismissione della partecipate con cotanti esercizi in perdita.
La nostra proposta è già sul piatto da tempo, intanto unire Fidi Toscana a Sviluppo Toscana poi avviare una valutazione condivisa sull’interesse generale della società. In attesa della risposta di Rossi, spezziamo una lancia a favore del nominato PD Petretto: ha fatto spending review per 300mila euro, più di così non può muoversi. Anche perché di nomina politica e indirizzato da obiettivi del binomio PD – ‘Diversamente PD’. Quando governeremo noi e sarà in essere un sistema di nomina e controllo ben diverso, anche figure della competenza di Petretto saranno messe nelle condizioni di ben altri risultati, per i cittadini.
[…] il 54% del capitale di Fidi Toscana è detenuto da banche private. Lo stesso Presidente Petretto ha segnalato con cura che la società non regge alle condizioni attuali, senza un nuovo piano strategico che […]