“Siamo arrivati al secondo giro di boa avendo interpretato il nostro ruolo da portavoce, tramite l’ascolto dei cittadini e la garanzia di massimo impegno per questo incarico, con risultati importanti come quantità e qualità. In due anni abbiamo prodotto più di 1100 atti, quasi un terzo dell’intera attività consiliare e il 40% delle nostre proposte di indirizzo sono state approvate. Segnale chiaro che siamo l’alternativa di governo al duo PD-Rossi. Un’alternativa raccontata in quel 60% di proposte volute dai cittadini e rifiutate dalla maggioranza.
Abbiamo costretto PD e Rossi ad interessarsi di temi dimenticati povertà, crisi bancarie, criticità delle grandi opere e gestione di acqua e rifiuti. Il nostro contributo legislativo è arrivato con emendamenti e 16 proposte di legge a firma m5s tra le quali ne sottolineo due: quella sugli animali d’affezione nei bus, approvata all’unanimità nell’ultima seduta, e il nostro reddito di cittadinanza, finito nel limbo della calendarizzazione per scelta della maggioranza. Se con la prima siamo riusciti a portare nel palazzo la soluzione ad un problema assurdo riscontrato da molti cittadini con amici a quattro zampe, sulla seconda il duo PD-Rossi ha puntato sull’ostruzionismo, negando il dibattito celere su una misura economica fondamentale che nulla ha di assistenzialistico”.

IRENE GALLETTI

“La nostra legge sul reddito di cittadinanza è stata protocollata il 18 gennaio. Finora ci hanno fatto fare solo un’illustrazione in Commissione, tentando di sviare l’attenzione con una risoluzione sul Reddito di solidarietà attiva che, ha scritto la giunta, non sarà attivato nemmeno nel 2018. Un’omissione grave che lascia 155mila famiglie toscane in una condizione di non dignità. Quando la politica non sa occuparsi della miseria perde ogni credibilità. Questa maggioranza non affronta le grandi emergenze legate alla miseria: povertà, disagio abitativo e mancata richiesta di cure. Quando 11 milioni di italiani non si curano perché costa troppo la politica sanitaria ha fallito. Allo stesso tempo ha fallito la politica regionale quando non assicura un reddito di dignità a 155mila famiglie povere e una casa popolare al 97% di chi la chiede avendone i requisiti”
ANDREA QUARTINI

“Il nostro contributo istituzionali ha riguardato anche le regole democratiche, tra tutte: controllo e trasparenza. Dal 4 agosto 2015 attendiamo di votare la nostra proposta per le dirette streaming delle Commissioni consiliari. Un modo per far vedere ai cittadini il non senso di sedute di quaranta minuti dove si approvano leggi tecniche con 50 articoli dove gli unici a far domande siamo noi del Movimento 5 Stelle. Attendiamo anche che il PD ci faccia votare la nostra richiesta di non chiudere le sedute del Consiglio regionale fino a quando non è esaurito l’ordine del giorno. Io vengo dal mondo dell’impresa artigiana: non potevo permettermi di dire ad un cliente “guarda oggi dovevo fare questo ma ho fatto il 40% e vado a casa”, perché qui invece si può? E non ci siamo dimenticati della mozione bocciata sulla trasparenza in merito ai finanziatori delle campagne elettorali. Ci dissero che il loro atto già lo prevedeva ma qualsiasi cittadino può entrare nel sito del Consiglio regionale e vedere che queste informazioni non sono pubbliche. Se è un ritardo, si sbrighino, se è una dimenticanza glielo ricorderemo”

GABRIELE BIANCHI

“La nostra attività si distingue da quella di tutte le altre forze politiche per tre aspetti: primo l’esempio. Da quando siamo entrati abbiamo rinunciato alla metà dello stipendio regionale restituendolo ai toscani. Il primo anno con la donazione di 100 defibrillatori ad associazioni, comuni e scuole, quest’anno con 120mila euro donate alle scuole che entro il 31 agosto faranno richiesta di contributo per intervenire sull’emergenza edilizia scolastica. Il secondo aspetto è l’attività istituzionale, legata alla produzione di atti: ne abbiamo protocollati più di 1100, lettere escluse. Un lavoro di quantità e soprattutto qualità riconosciuto dagli uffici della regione. Parliamo di atti di denuncia e proposte che hanno interessato i temi di tutti i territori regionali: dai problemi delle emissioni geotermiche in Amiata alla depurazione delle acque per la costa apuo-versiliese. Lo abbiamo fatto da portavoce, diversamente dalle altre forze politiche, perché agendo per ottenere obiettivi. E qui il terzo e ultimo aspetto: dove non arriviamo direttamente con esempio e atti, arriviamo con l’azione. Dopo decine e decine di sopralluoghi nelle disastrate scuole toscane abbiamo ottenuto dalla maggioranza che gli stanziamenti per l’edilizia scolastica passassero da zero a 3,5 milioni. Pochi rispetto al necessario ma pur sempre un inizio, frutto del nostro lavoro al servizio dei cittadini.

Il duo PD-Rossi, immerso nei suoi conflitti di interesse, non ha voluto raccogliere la proposta di riforma della gestione dei rifiuti prodotta attraverso l’ascolto dei maggiori esperti sul tema da noi portati in Consiglio e sintetizzata nella prima proposta regionale sul tema emersa dal confronto su Rousseau tra migliaia di cittadini: Economia Circolare per una Toscana a rifiuti zero. Avremmo ottenuto un servizio efficiente, meno costoso, con più posti di lavoro e un miglioramento della salute pubblica vista la chiusura progressiva di inceneritori e discariche. Peccato, lo faremo una volta al governo. Intanto a breve lanceremo la prossima sfida alla maggioranza con la nostra proposta di legge per la gestione pubblica dell’acqua, qui nella prima regione italiana che la privatizzò in barba al referendum. E nel 2018 lanceremo a Rossi e al PD la sfida dell’energia: 100% rinnovabile e distribuita”

GIACOMO GIANNARELLI