La mafia in Toscana c’è e va eradicata. Un obiettivo che possiamo ottenere solo se la politica inizia ad interessarsi della questione e ad ascoltare le voci più autorevoli in materia di antimafia.
Il convegno di venerdì 29 settembre va in questa direzione. Abbiamo riunito magistrati, giornalisti, rappresentanti della società civile e delle forze dell’ordine che si sono distinti per il contrasto alla malavita organizzata. Saranno loro a spiegarci perché si può e si deve parlare di mafia in Toscana e soprattutto come le istituzioni possono sconfiggerla lavorando insieme. Meglio di quanto fatto finora.
Abbiamo usato un’immagine forte per promuovere questo convegno, lo abbiamo fatto per contrastare l’immagine che invece la mafia si è data qui in Toscana: il colletto bianco che porta denaro, colmando i vuoti di credito dalle banche e acquistando immobili di pregio o la piccola e media impresa che vince appalti pubblici per le mense scolastiche o si occupa di movimentare rifiuti speciali.
Ancora oggi molti cittadini credono che la mafia non stia da queste parti per un problema di percezione: se ne parla poco quindi sembra non esistere. Ma in soli due anni in Consiglio regionale abbiamo incontrato questo fenomeno diverse volte. Penso alla nostra azione per fermare una concessione dell’autorità portuale regionale ad un’azienda in odor di mafia o alla segnalazione del nostro Andrea Quartini che ha preceduto l’inchiesta della DDA sui fanghi tossici, per non parlare del fatto che solo da pochi mesi siamo riusciti ad ottenere dalla Giunta l’elenco dei beni confiscati, 400 in Toscana, sollevando il caso dei mancati affidamenti ad uso sociale da parte dei Comuni.
Le leggi, nate sul sangue di Falcone e Borsellino, ci sono, vanno solo applicate. Ma per applicarle a volte serve conoscere bene il fenomeno che vogliono contrastare. E lì servono le istituzioni.
Nel tipico spirito Cinque Stelle abbiamo preso un obiettivo del programma e cercato di capire come realizzarlo. Per eradicare la mafia dalla Toscana bisogna partire dall’ascolto degli esperti che l’hanno studiata e combattuta. Per questo siamo certi che dal convegno del 29 settembre arriveranno le soluzioni per raggiungere un obiettivo che dovrebbe essere trasversale a tutte le forze politiche.
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NOTE DI SINTESI SUL CONVEGNO
“Mafia in Toscana. Faccende di casa nostra”
Venerdì 29 settembre 2017, ore 15
c/o Auditorium Consiglio regionale della Toscana
Via Cavour, 4 Firenze
Locandina disponibile qui
Ingresso libero (gradita prenotazione)
Relatori
- ANGIOLO PELLEGRINI, Generale dei Carabinieri, storico Capocentro della DIA in Calabria e uomo di fiducia del pool di Giovanni Falcone
- ETTORE SQUILLACE GRECO, Procuratore Capo presso la Procura di Livorno, già procuratore della DDA di Firenze
- ANGELA PIETROIUSTI, Sostituto Procuratore della DDA di Firenze, prima PM a procedere sulla strage del rapido 904 (avvenuta a Vernio), la prima di stampa terroristico mafioso
- PIETRO SUCHAN, Procuratore Capo presso la Procura di Lucca, già procuratore della DDA di Firenze, primo magistrato a svolgere indagini sulla mafia cinese in Italia
- DOMENICO VALTER RIZZO, Giornalista RAI, autore, già Premio Ilaria Alpi, cui dobbiamo il reportage sulle infiltrazioni mafiose nella nostra regione, TOSCANA NOSTRA
- ANGELO CORBO, Poliziotto superstite della strage di Capaci
- SALVATORE CALLERI, Presidente della Fondazione Caponnetto
- ANDREA BIGALLI, Coordinatore di Libera – Toscana
- MARIO MICHELE GIARRUSSO, Senatore M5S in Commissione Antimafia
- ALFONSO BONAFEDE, Deputato M5S in Commissione Giustizia
Modera il convegno, PAOLO BORROMETI, giornalista e scrittore, sotto scorta dal 2014 autore di una celebre inchiesta che porterà allo scioglimento del Comune di Scicli.
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