Ci hanno bocciato tutti gli emendamenti sulla proposta di legge legata alle persone con disabilità.
Il PD ha fatto un’operazione spot, tanto per dire di aver affrontato il tema disabilità senza di fatto toccare alcun tema sentito dai disabili. È stato un grave errore politico non riconoscere che le persone con disabilità presentano diritti incomprimibili, certificati dalla Convenzione ONU dalla Costituzione e dallo Statuto Regionale. Il welfare non c’entra, perché quando si erogano risorse insufficienti a garantire la loro vita indipendente si violano questi diritti, prima di tutto quello all’autodeterminazione.
La nostra proposta voleva inserire in legge che la Regione deve “garantire” questi diritti, mentre il duo PD-MdP ha invece preteso solo di “promuoverli”. E questo significa fondi incerti, ogni anno la fatica di trovarli e soprattutto il perpetuarsi del modello che vede le persone con disabilità come soggetti da “istituzionalizzare”. Niente quindi libertà individuale e familiare di scegliersi chi li assista o il diritto ad esempio a scegliersi gli ausili” sottolinea il Cinque stelle.
“Ci hanno persino bocciato di inserire in legge che andasse tutelata la famiglia dove sono presenti persone con disabilità e, in esteso, le comunità dove si sviluppa la loro socialità. La cronicità non va vista come problema individuale ma familiare e comunitario. Per questo andrebbero sostenute entrambe in una visione olistica. Quando c’è una persona con disabilità tutti coloro che gli sono intorno andrebbero aiutati tramite un lavoro di sensibilizzazione e formazione a riguardo, proprio in ottica inclusiva. Troviamo arretrato l’atteggiamento del PD a riguardo, secondo cui tutto si debba ridurre a quante ore di assistenza individuale sono pagate dal pubblico” aggiunge Quartini.
“Infine siamo dispiaciuti che la maggioranza abbia ignorato persino il tema importante del diritto all’informazione e alla partecipazione politica da parte dei disabili. Nella legge dovevano essere inclusi aspetti come la garanzia di pari accesso ai servizi, pensiamo al caso del trasporto pubblico dove mancano soluzioni per ipovedenti o rampe per accedere. Ma d’altronde quale attenzione si può pensare da questi partiti sui disabili, se neanche si preoccupano di far funzionare il montascale del Consiglio regionale?” conclude il Cinque Stelle.