Oggi abbiamo discusso finalmente sul tema Piano esternalizzazioni di Toscana Aeroporti.
Rossi dov’è? Aveva promesso di vigilare sulla difesa dell’occupazione post fusione, ma oggi ha mandato avanti un suo assessore a non dire niente sul futuro di 800 lavoratori minacciati dal piano di esternalizzazioni di Toscana Aeroporti.
In quel 2014 incensò anche Corporación América come ‘valore aggiunto’ per la Toscana tutta e oggi non prende posizione su un’operazione realizzata dal CDA di Toscana Aeroporti senza nemmeno consultarlo in quanto socio di minoranza con il 5%? Operazione giustificata con la necessità di conformarsi alla Direttiva UE, quando questa cita solo l’handling mentre il Piano raccontato sulla stampa include anche la security.
Il Consiglio regionale aveva solo un modo per dimostrarsi solidale coi lavoratori: approvare la richiesta di ritiro del piano di esternalizzazioni. La scelta del duo PD-MdP di dire no, per votarsi un generico impegno a far qualcosa, è sintomo dello scarsa serietà di questa maggioranza nell’affrontare il dramma di queste persone. Ci chiediamo come faccia Monni (PD) a dichiarare la garanzia pubblica di un’apertura dell’azienda al ritiro del piano, quando il 10 ottobre non si è trovata alcuna intesa e nessun lavoratore è a conoscenza della cosa.
Chi ha scioperato ha ricevuto la minaccia di revoca del piano ferie, alcuni sono stati accusati persino di indolenza in modo strumentale. Si sta creando un muro contro muro, quando basterebbe guardare l’esperienza di Orio al Serio e risolvere il problema: una società al 100% di Toscana Aeroporti che acquisisca il ramo d’azienda e accolga il personale in esubero. Un modo per rispettare la legge sulla concorrenza e preservare i posti di lavoro, tramite una efficace concertazione tra sindacati, azienda e lavoratori. Lo avevamo proposto, il Pd ci ha detto no tramite le parole di chi non ha mai lavorato un minuto e veniva in aeroporto solo per farci campagna elettorale.