Oggi con Irene Galletti e Giacomo Giannarelli abbiamo incontrato il direttore sanitario del presidio di Pontedera-Volterra e alcuni operatori sanitari. Invitati dal sindaco di Volterra Marco Buselli abbiamo ascoltato le loro indicazioni e concordato un sopralluogo all’ospedale volterrano il 25 novembre.
L’obiettivo dev’essere mantenere il cuore del Presidio sanitario: pronto soccorso, medicina, chirurgia e ortopedia. Il minimo indispensabile per poter gestire le situazioni più acute e quindi salvare le vite di chi ha bisogno in questo territorio. Il presidio è di valore, ben organizzato, eppure ancora una volta è “punito” dai progetti della giunta regionale che vorrebbe ridurre i posti letto da 30 a 20 per medicina e da 24 a 10 di chirurgia. Una scelta senza senso poggiata su un criterio come quello del numero di abitanti che per Volterra è impraticabile.
In questo territorio infatti abbiamo l’auxilium vitae, riabilitazione con 104 posti, d’avanguardia unica sul territorio nazionale sulla riabilitazione; c’è una struttura INAIL da 40 posti di riabilitazione che serve tutto il territorio nazionale, un carcere con 180 detenuti, una REMS con 52 posti, e gli altri presidi sanitari più vicini sono a 40 chilometri di distanza. In questo quadro usare il criterio del numero di abitanti per tagliare è una presa in giro.
Senza contare che questa continua operazione al ribasso sul futuro per Volterra, a prescindere dagli esiti, comporta uno stress per chi ci lavora. Già è difficile trovare dei medici disponibili a sposare una piccola scelta di vita come lavorare presso questi presidi più lontani dai grandi centri, se poi chi governa non garantisce la sicurezza di un futuro stabile per la struttura si innesta un circolo vizioso scoraggiante.
Sosteniamo da sempre il diritto a non emigrare per vedere soddisfatti i propri bisogni di salute e per questo difendiamo il presidio di Volterra.