In occasione della Giornata mondiale dei Bimbi Prematuri abbiamo realizzato l’annunciato sopralluogo nel reparto di neonatologia di Pisa. L’iniziativa nasce dall’appello rivolto alla giunta un mese fa per risolvere almeno una delle tre criticità della struttura che ospita l’attività diretta dal prof. Ghirri, subentrato da pochi giorni al Prof. Boldrini: l’impianto di areazione del reparto di terapia intensiva mal funzionante con propagazione di odore di fogna, i pochi spazi per l’area sub intensiva e la continuità di sostegno al progetto NINA su formazione e simulazione neonatale.
Ringraziamo la dirigenza ospedaliera, il prof. Ghirri, il Prof. Boldrini e tutta l’equipe di neonatologia per l’accoglienza e il dialogo proficuo. Trenta giorni non sono bastati per soddisfare le necessità di neonatologia, ma abbiamo strappato alla dirigenza ospedaliera un impegno concreto: entro gennaio almeno il problema maleodoranze dell’impianto di areazione sarà risolto. Torneremo a verificarlo ben volentieri.
Per quanto riguarda gli spazi ristretti della sub-intensiva è stata protocollata la richiesta di uno studio di fattibilità per utilizzare una sala attigua a terapia intensiva, tra sei mesi sapremo gli esiti e forse anche questo risultato indispensabile sarà meno lontano.
Siamo stati avvisati dell’avvio previsto per la gara legata al nuovo ospedale di Cisanello: marzo 2018. Comprendiamo la giustificazione che rende meno probabili attività migliorative radicali sull’attuale struttura che ospita neonatologia, ma vista l’attesa prevista di 5-6 anni prima di vedere operativo il nuovo presidio, abbiamo precisato che riteniamo impensabile lasciare nelle condizioni di precarietà logistica rilevate anche oggi l’equipe straordinaria del prof. Ghirri, prima guidata dal Prof. Boldrini. Sono capaci di ‘miracoli’ anche così, ma non ci sembra né giusto né opportuno continuare a caricare sulle spalle del personale il sopperire alle inefficienze strutturali.
Abbiamo anche incontrato le associazioni che si occupano dei servizi di accoglienza alle famiglie dei bambini in cura in particolare gli Amici del Neonato, organizzazione che cura la casa alloggio “L’Isola che non c’è”. Questo spazio gratuito per le mamme, importante soprattutto per chi non può permettersi alberghi o altre sistemazioni, dipende da un finanziamento regionale la cui erogazione è ogni anno in discussione. Una situazione di precarietà da superare quanto prima.