Ieri è stata resa pubblica una maxi inchiesta sul traffico illecito di rifiuti in Toscana segnata da 6 arresti e 5 misure interdittive.
Ringraziamo la Procura di Livorno e i Carabinieri Forestali per questa importante operazione che ha acceso un nuovo faro sulla scandalosa gestione dei rifiuti in Toscana. Dalle intercettazioni rese pubbliche abbiamo capito che chi fa questi traffici illegali se ne frega persino della possibilità di ammazzare i nostri bambini. Siamo oltre ogni limite di degenerazione.
Questo dev’essere l’ultimo campanello d’allarme: o la maggioranza inizia a capire il segnale e reagire o ci sono connivenze indicibili tra chi crea le condizioni di questo sistema, chi deve controllare le filiere lato pubblico e chi riesce a delinquere in questo quadro.
Denunciamo da sempre che lo scarso controllo pubblico sui flussi dei rifiuti rende quello un terreno fertile per attività criminali, ma PD e Rossi hanno continuato a far finta di niente. Queste attività inquinano economia e ambiente, minacciano la qualità della nostra vita fino a far ammalare la popolazione. Per questo diciamo a PD e Rossi: basta chiacchiere e teatrini, vogliamo i fatti.
Torniamo a chiedere intanto il miglioramento delle filiere di verifica su discariche e impianti di trattamento tramite le sue agenzie di riferimento ARRR e ARPAT. Ed esigiamo che si metta in discussione reale il modello di gestione dei rifiuti regionale, un sistema che ha generato più inchieste e arresti negli ultimi anni degli scandali bancari.