“La Carlo Colombo è la prima azienda produttrice di Rame in Italia, con una storia alle spalle di 70 anni. Produce 180 mila tonnellate di rame, col porto di LIVORNO a due passi ma la proprietà sta decidendo di smantellare la fabbrica di OSPEDALETTO e ha già messo in MOBILITA’ 68 persone. Apprendiamo dalla stampa che il tavolo istituzionale di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico sarà riconvocato l’8 giugno. Per noi è tardi e i problemi di riassetto dopo la destituzione di Guidi e l’arrivo di Calenda non devono generare inefficienza nella gestione di casi come questi.
Il Consiglio Regionale ha espresso adesione unanime alla nostra proposta che chiedeva alla Giunta di sollecitare il Governo nazionale per riaprire subito il tavolo istituzionale di crisi con la Carlo Colombo, al fine di giungere il più presto possibile ad una positiva soluzione.
Spiace rilevare che dopo Smith Bits ancora una volta il territorio pisano potrebbe pagare le scelte di una multinazionale che sceglie di evitare la pianificazione industriale e lasciare a casa dei lavoratori formati all’eccellenza. Qualcosa che stride con l’indicazione di Rossi nel suo Piano Regionale di Sviluppo dove dichiara di voler intervenire per “radicare le multinazionali insediate in Toscana”. Forse è giunto il momento di riflettere nelle singole comunità locali sugli investimenti nelle eccellenze territoriali. Perché nessuna legge può costringere una multinazionale a restare dove invece magari qualche toscano vorrebbe continuare a vivere. Esistono formule come il workers buyout, l’acquisto di una società da parte dei suoi dipendenti, o l’azionariato diffuso. Dobbiamo sperimentare ogni strada per non lasciare senza una fonte di reddito quelle centinaia di migliaia di lavoratori che senza un posto sarebbero a rischio povertà senza un reddito di cittadinanza”