Il Movimento 5 Stelle spegne gli entusiami di Nardella sull’ipotesi di una Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) favorevole da parte del Ministero dell’Ambiente, sentito il parere del MIBACT. Presentata un’interrogazione a firma Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio: 16 domande ad Enrico Rossi sulla consapevolezza delle illegittimità finora realizzate sull’iter.
“Oggi Nardella cade sulla stessa buccia di banana di Rossi: pensare che la VIA sia un fatto politico e non tecnico. Si rassegnino, se i tecnici del Ministero saranno imparziali al pari di quelli regionali non possono dare parere favorevole su un Master Plan, tantomeno su questo che è solo da cestinare”.
“Con la nostra interrogazione vogliamo che nero su bianco Rossi ammetta, fino alla rivendicazione, di aver coscientemente violato norme nazionali e regionali per il suo ultimo innamoramento: la pista da 2400 metri. La legge 351/95 e la circolare applicativa del Ministero delle Infrastrutture n.1408/96 identifica tre livelli progettuali per ogni opera: progetto preliminare, progetto definitivo e progetto esecutivo. Il Master Plan cos’è? Siamo al paradosso che un cittadino per fare un bagno in casa deve portare progetti a norma di legge o nemmeno viene considerato e qui si vuole autorizzare un nuovo aeroporto con un racconto sommario di quel che sarà”.
“Rossi col suo parere favorevole ha violato anche il PIT, da lui promosso, dove descrive chiaramente la “considerazione dei valori paesaggistici d’insieme” in “sovra ordine” ad ogni progetto di pianificazione, come ad esempio un aeroporto. Ma quel che più ci indigna è che con quella Delibera 1168/2015 ha di fatto anteposto in modo consapevole e deliberato gli interessi economici alla tutela della Salute pubblica, perché davanti a tecnici che hanno parlato di “dati emissivi non convincenti” ha evitato il principio di precauzione previsto dall’art. 191 TUE”.
“Siamo ai limiti del reato paesaggistico, per inosservanza dei provvedimenti amministrativi, quando si sfrutta illegittimamente l’elevazione del Piano Urbanistico sopra il Piano Paesaggistico Regionale della Toscana del quale il Parco della Piana è parte”.
Giacomo Giannarelli