“Una recente ricerca dell’Università di Pisa e della Scuola Sant’Anna ha dimostrato che si può favorire un’agricoltura più verde, riducendo la dipendenza da fertilizzanti ed erbicidi come il glifosato senza compromettere le rese delle colture. Una notizia che accogliamo con favore e che meriterebbe una maggior attenzione da parte delle istituzioni.” Ad affermarlo è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana.
“Se le campagne si stanno spopolando – spiega la Cinquestelle – è perché lavorare in agricoltura non è più conveniente. Troppa concorrenza sleale e troppo poca pianificazione. Per favorire la transizione ecologica in Toscana dobbiamo gradualmente abbandonare i fitofarmaci in favore di interventi meccanizzati e rispettosi dell’ambiente, puntando sulla qualità e sulla creazione di filiere agricole in grado di penetrare i mercati più redditizi che per ora sono accessibili solo ai grandi marchi.”
Secondo Galletti per farlo “bisogna puntare sull’innovazione: finanziare le università e i centri di ricerca per sviluppare progetti come quello dei ricercatori pisani da mettere a disposizione delle aziende agricole che dovranno essere accompagnate verso una riconversione della produzione in chiave biologica.”
“Ma questa proposta – avverte – si deve però associare a un concetto chiave: i prodotti agricoli devono essere pagati al produttore secondo il giusto valore, perché è inammissibile che il prezzo pagato dai consumatori sia quasi interamente disperso nella filiera successiva della distribuzione mentre a chi lavora la terra restano solo pochi spiccioli.”