“Siamo profondamente preoccupati per le possibili ripercussioni che il nuovo piano per la riduzione dei costi presentato dalla multinazionale Continental potrebbe avere sul destino di 500 lavoratori nel Pisano”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Irene Galletti. “Da tempo seguivamo con attenzione la vicenda, grazie al prezioso contributo di operai e sindacalisti. Il mantenimento dei livelli occupazionali – spiega – è un nodo essenziale che deve essere incluso nelle strategie imprenditoriali della Continental”. Galletti ricorda che il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli proprio in questi giorni ha annunciato la convocazione di un tavolo ministeriale dedicato al comparto auto: “Ovviamente – prosegue Galletti – l’iniziativa coinvolge tutto il settore dell’automotive e rappresenta, dunque, un primo importante segnale della grossa attenzione che questo governo ha deciso di convogliare su questo prezioso settore. Da parte nostra, riguardo la vicenda Continental, presenteremo un atto ad hoc in Regione, così che prosegua e si intensifichi il monitoraggio della situazione. Cercheremo, inoltre, di favorire e seguire in modo costante un positivo collegamento tra il ministero, i vertici regionali, l’azienda e le rappresentanze sindacali, in modo da rendere un servizio utile ai lavoratori coinvolti e a tutto il territorio pisano”.
Piano sanitario e sociale integrato della Toscana – Quartini (M5S): “Documento deludente”
“Un piano deludente, autocelebrativo e privo di sostanza. Siamo molto amareggiati: i toscani meritano di meglio”. Così il consigliere del Movimento 5 stelle Andrea Quartini in una nota a margine della discussione del Pssir in commissione regionale
“Non poteva – attacca Quartini – essere altrimenti: questo piano è in linea coerente con la contestata riforma sanitaria voluta dalla maggioranza a guida Pd sul finire del 2015. Una riforma frutto di una strategia politica dai contenuti democraticamente opachi: si voleva evitare il referendum toscano che avrebbe consentito ai cittadini di esprimere la loro opinione riguardo lo smantellamento del servizio sanitario”.
Oltre al merito, Quartini critica anche il metodo: “Il Piano 2018/20 è stato presentato alla commissione preposta a inizio 2019, con un ritardo inaccettabile che non ha smentito le brutte abitudini già evidenti in passato. Eppure – insiste – il Pssir dovrebbe essere scritto e discusso a inizio legislatura, quando si pianifica la strategia dei cinque anni di governo”. L’affondo più pesante Quartini lo sferra andando a incidere sulla mancata sfumatura sociale del piano: “Il tema del contrasto alla povertà – sottolinea – viene affrontato solo marginalmente. Senza considerare – prosegue – la deriva che un piano di questo genere va delineando verso una sanità sempre più aziendalizzata e sempre meno vicina agli ultimi, alle persone comuni che non possono permettersi di pagare salate prestazioni in cliniche private o attendere lo smaltimento di liste d’attesa infinite. L’opera del ministro Giulia Grillo – evidenzia Quartini – è meritoria, ma da sola non può bastare: le regioni, nel nostro caso la Toscana, devono e possono fare di più per diminuire le disuguaglianze tra cittadini ed evitare l’amplificazione a dismisura di tensioni sociali”.
Il M5S alcune battaglie è riuscito a inserirle nel testo del Pssir. “Parliamo – spiega Quartini – di temi che portiamo avanti da anni, come la riduzione dei tempi delle liste d’attesa grazie al monitoraggio dei percorsi diagnostici e terapeutici assistenziali tramite indicatori di performance e di risultato, un crono programma da inserire nel fascicolo sanitario elettronico. Così come siamo soddisfatti dell’accoglimento del nostro emendamento al Pssir in merito al trattamento dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia)”. Tra gli emendamenti del M5S accolti anche l’identificazione e il riconoscimento delle aree particolarmente disagiate, “Questo – spiega Quartini – rinforzerà la nostra azione a tutela della parità di trattamento e condizioni per tutti i toscani a partire, per esempio, dalla montagna pistoiese”.
Tuteliamo i lavoratori della Magna Closures
Sia garantita ai nuovi assunti della Magna Closures un’adeguata contrattazione lavorativa: questa la richiesta che emerge dall’azione del consigliere regionale del Movimento 5 stelle Gabriele Bianchi che ha predisposto un’interrogazione in Regione proprio dedicata all’azienda di Collesalvetti. “Vorrei sapere – spiega – se i vertici regionali sono o meno a conoscenza del fatto che alla Magna Closures spa è in corso un contratto di solidarietà difensivo dal 29 ottobre scorso e che terminerà il 28 ottobre del 2020. La situazione del mercato dell’automotive in Toscana – prosegue – è critica e rischia di trascinare verso situazioni difficili migliaia di cittadini che lavorano nell’indotto”. Sono oltre 560 gli addetti della sola Magna Closures. “Persone – insiste Bianchi – su cui aleggiano preoccupanti nubi, anche e soprattutto tenuto conto delle recenti informative sulle prospettive di produzione e occupazionali del settore”. Ed infatti Bianchi ricorda che già si parla di una rimodulazione degli assetti “Con l’accordo preso tra azienda e rappresentanze sindacali unitarie che prevede l’assunzione di sessanta nuove persone a condizione però, proprio per favorire la competitività, dell’abbassamento del costo del lavoro, ossia di non applicare la contrattazione di secondo livello a questi nuovi lavoratori in ingresso. Una scelta – evidenzia – obbligata per le Rsu: se l’accordo proposto dalla direzione aziendale non avesse trovato terreno fertile si sarebbe giunti con ogni probabilità alla chiusura dello stabilimento”. Bianchi invita tutte le sigle sindacali in questo momento delicato “a garantire il coinvolgimento e l’ascolto di tutte le istanze in modo trasversale per avere un unico obiettivo comune a tutela di tutti i lavoratori”. Il consigliere del M5S, inoltre, coinvolgerà la Regione affinché sia chiara la posizione dell’ente e le possibili azioni a tutela del comparto e dei lavoratori.
SALE OPERATORIE FERME PER GUASTI A CISANELLO IL M5S ANNUNCIA: INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA
Desta preoccupazione la notizia legata allo stop delle attività chirurgiche in cinque sale operatorie dell’ospedale Cisanello di Pisa: il Movimento 5 stelle Regione Toscana annuncia un atto ad hoc per andare in fondo alla vicenda.
Il blocco, per quel che viene comunicato dall’Azienda ospedaliero universitaria pisana, sarebbe dovuto a un guasto all’impianto di condizionamento e ricircolo dell’aria a servizio del blocco operatorio del reparto cardio toraco-vascolare. “È nostro dovere – spiega il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Andrea Quartini – capire bene cosa sia accaduto e mettere in piedi ogni possibile attività in grado di evitare il ripetersi di tali criticità. Per questo motivo presenteremo un’interrogazione alla giunta”.
BORGHI CI RICASCA. EPIC FAIL IN AULA SU RIMBORSI E TIRENDICONTO M5S
Purtroppo Claudio Borghi ci è ricascato. Dopo la pubblicazione di un comunicato stampa, dove è riuscito a raccontare 7 falsità sulla nostra proposta di reddito di cittadinanza (da noi svelate puntualmente qui), pensavamo avesse toccato il fondo. Ma è riuscito a far di peggio.
Nell’ultima seduta del Consiglio regionale l’esponente della Lega Nord, noto opinionista tv e responsabile economico della Lega Nord, si è lanciato in un siparietto sul nostro “Tirendiconto” raccontando una serie di bugie imbarazzanti.
Ci permettiamo di segnalare le principali.
RIMBORSI “ZERO” DICE BORGHI, PECCATO SIA FALSO
Borghi asserisce di non prendere alcun rimborso dal Consiglio Regionale della Toscana. Peccato che questo sia falso: ciascun consigliere regionale riceve il rimborso spese per l’esercizio di mandato, a sua volta suddiviso in due voci: quota fissa e quota variabile.
La quota fissa è di 1925 euro a Consigliere, che salgono a seconda della carica ricoperta:
– 1.988 euro per vicepresidenti e segretari di commissione o vicepresidenti di un gruppo (come il solo PD) con almeno 13 consiglieri
– 2.100 euro per presidenti di commissione e presidenti di gruppo consiliare
– 2.140 euro per consigliere segretario del Consiglio e portavoce dell’opposizione (caso di Claudio Borghi)
– 2.203 euro per i vicepresidenti del Consiglio
– 2.523 euro per i componenti della Giunta
La quota variabile invece dipende soprattutto dalla distanza tra il luogo di residenza e la sede del Consiglio Regionale, unita ad un calcolo astruso realizzato dai politici di professione nel 2012 per ottenere il massimo dei soldi dei cittadini anche in questo caso.
Il risultato di tutto questo pastrocchio è che ogni Consigliere Regionale ogni mese riceve un rimborso spese composto da due voci, la somma delle quali varia a seconda del suo ruolo e della distanza tra la sua casa e la sede del Consiglio Regionale oltre a, e meno male, una eventuale decurtazione se non si presenta a sedute di Consiglio, Commissione e conferenza programmazione lavori. Tradotto: se non vieni ti tolgono 50 euro e il 5% della quota variabile. Da qualche parte in Toscana si direbbe “asciugati…”.
Borghi, nel suo show in Consiglio, dice che i suoi rimborsi sono “ZERO”. Mentre noi ci intascheremmo, a suo dire, più del dovuto.
Torniamo a suggerirgli un consulto da uno bravo o quantomeno di leggersi i documenti pubblicati dal Consiglio regionale sui suoi emolumenti mensili (2015 – 2016 – 2017) prima della prossima sparata. Capiamo che per uno che a inizio mandato diceva di avere avuto nella sua vita una dichiarazione dei redditi da 540.000 euro (evidentemente asciugatasi molto negli ultimi anni, visto quanto dichiarato nel 2015 e 2016) non ci sia bisogno di capire le voci che compongono quei 12 mila euro lordi mensili dei cittadini toscani versati in buona parte nel suo conto per svolgere il mandato, ma forse prima di dichiarare il falso su se stessi e sugli altri conviene informarsi.
Da quando è in carica nel Consiglio regionale della Toscana Claudio Borghi ha preso 79.061,72 euro solo di rimborsi per l’esercizio del mandato (tutto pubblico e consultabile qui: 2015, 2016, 2017). Una bella sommetta, resa più tonda dal fatto che il consigliere regionale toscano Borghi prende il massimo del rimborso variabile – tranne nei casi in cui non si presenta alle sedute istituzionali – perché domiciliato a Milano. Liberi i cittadini toscani elettori della Lega Nord di scegliersi un milanese come consigliere regionale e libero lui di prendere il massimo del rimborso consentito dalla legge toscana, ma almeno abbia la decenza di non rinnegarlo.
Anche se un dubbio ci viene: se Borghi non ha mentito consapevolmente, cioè ha detto quanto pensa sia vero, allora è analfabeta funzionale. Cioè non sa leggere una tabella (quella dei suoi emolumenti). Un dubbio sorretto dall’ultima parte del suo EpicFailShow.
EPIC FAIL SUL TIRENDICONTO M5S
Le balle infatti non sono finite qui. Borghi infatti ha preso anche una spiacevole cantonata sul nostro “Tirendiconto“.
Diversamente dall’esponente della Lega Nord e da tutti gli altri consiglieri regionali, noi del Movimento 5 Stelle tratteniamo solo i rimborsi spese effettivamente spesi per il mandato, restituendo ai cittadini la differenza. Il principio è semplice: noi non vogliamo più rimborsi di quanti ci servono per espletare al meglio il nostro incarico e come strumento di verifica ci impegniamo a tenere tutti i giustificativi di spesa (scontrini, fatture ecc.) che attestino tali spese. Questo metodo è scritto pubblicamente dal 2015 sul nostro sito, ripreso da numerose testate stampa e replica il metodo utilizzato dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale, ampiamente raccontato sui nostri canali e dai media mainstream. Questo per dire che difficilmente chi vive sulla terra ed è interessato al tema può sostenere di non aver avuto sufficiente informazione su questo metodo Cinque Stelle di interpretare la questione rimborsi spese.
Siccome Borghi non ci risulta residente sulla Luna (ma a Milano) e si accredita come esperto economista, non sappiamo come spiegarci, senza sollecitare nell’interpretazione qualche bravo analista in merito al suo analfabetismo funzionale, quanto è successo martedì in Consiglio.
Borghi è arrivato infatti a dire davanti a tutta l’aula e in diretta streaming che Giacomo Giannarelli “si intasca 1400 in più” di lui, in riferimento ai rimborsi spese. La balla è talmente grossa che qualcuno potrebbe pensare ad uno scherzo, ma no, è tutto vero. L’ha detto lui. E senza alcun imbarazzo ha appesantito la figura barbina con una giustificazione dell’affermazione a dir poco imbarazzante. I “1400 euro in più” Borghi li ha dedotti dal fatto che sul Tirendiconto di ottobre 2016 di Giacomo alla voce “totale rimborsi rendicontati” sono riportate 3.424,59 euro e il Totale della restituzione è 2.001,77 euro. Questo sedicente esperto di economia ha quindi sottratto dal totale dei rimborsi rendicontati (3.424,59 euro) il totale della restituzione di Giacomo (2.001,77 euro) pensando che 1.400 euro siano quanto Giacomo si terrebbe in tasca.
Al netto dello stupore, ci spiace dopo aver dovuto spiegare a Borghi cosa sia l’ISEE, doverci trovare a spiegargli anche le somme e le sottrazioni.
E dire che l’excel del Tirendiconto è molto semplice e chiaro. Riprendiamo il caso citato da Borghi per andare incontro alle difficoltà di comprensione del cittadino medio e per comodità ci rivolgeremo ad un ipotetico Claudio:
– Stipendio netto ricevuto dalla Regione (cioè l’importo del bonifico arrivato a Giacomo dal Consiglio regionale per l’attività compiuta ad ottobre 2016) = 8.691,20 euro
– Stipendio netto Portavoce Movimento 5 Stelle (cioè quanto i consiglieri regionali M5S possono trattenere dell’importo di cui sopra, riferito all’indennità) = 3.264,84 euro
– Totale rimborsi rendicontati (cioè effettive spese di mandato sostenute da Giacomo a ottobre 2016) = 3.424,59 euro
– Totale restituzione (cioè quanto Giacomo Giannarelli NON “si è intascato” tra indennità e rimborsi) = 2.001,77
Capito Claudio? C’è un importo ricevuto che noi per ‘Codice di comportamento‘ (un documento sottoscritto, Claudio, un foglio di carta con scritti degli impegni … ok? Ci sei?) ci impegniamo a restituire in un modo semplice: togliamo la parte legata all’indennità di funzione (quindi Claudio devi mettere il meno, togliere dal primo importo capito? Ci sei?), perché noi la rifiutiamo, poi togliamo la parte dell’indennità di carica eccedente il tetto stabilito (tradotto per te Claudio significa che noi al massimo possiamo trattenere per noi 3.264,84 euro nette al mese, quindi da quell’importo di prima devi togliere l’eccedenza. Ok Claudio?). Ecco se sei arrivato fino a qui adesso fai l’ultimo sforzo: oltre a quei 3.264,84 euro noi possiamo anche trattenere quanto speso per l’esercizio del mandato. Capiamo che la frase per te possa essere difficile, quindi te la spieghiamo con calma.
Hai presente quando Borghi dice “questa acqua l’ho presa coi miei soldi”? Ecco, bravo: adesso seguici, per noi quella spesa, con tanto di scontrino tenuto (altrimenti non vale!), è una spesa per il mandato perché l’acqua a quanto pare la stai bevendo in aula, e la potresti portare a rendicontazione, sempre che tu abbia tenuto lo scontrino. Per il nostro mandato Claudio abbiamo bisogno di spostarci, fare telefonate, mandare mail, mangiare, stampare materiale informativo. Ecco tutte queste spese sostenute nell’esercizio del mandato, se associate a giustificativo di spesa (gli scontrini Claudio, o le fatture. Ok?), noi le possiamo pagare con i rimborsi forniti a tutti i consiglieri (anche te Borghi, Claudio, lo abbiamo spiegato prima, lui li prendeva a sua insaputa … pace, ora lo sa lui e lo sai te). Siccome i rimborsi forniti a noi consiglieri dal Consiglio Regionale sono più alti rispetto a quanto veramente necessario (perché non sono mica scemi questi politici di professione … fino a quando li votano) NOI restituiamo la differenza (quanto non abbiamo effettivamente speso Claudio, ok: ci danno 100, spendiamo 80, restituiamo 20. Ti torna?). Quindi NOI DEI RIMBORSI NON INTASCHIAMO NIENTE. Li spendiamo per il mandato Claudio. Ok?
Da quel bonifico che ogni mese arriva sul conto, se tu Claudio fossi del Movimento 5 Stelle, dovresti togliere la differenza tra lo stipendio netto consentito a noi M5S (3.264,84 euro) e quanto invece ti arriva per l’indennità, PIÙ (Claudio seguici … non ti perdere, ce la puoi fare) quanto dei rimborsi tu non hai speso per il mandato e non ci accontenteremmo di un numero dato sulla fiducia (figurati Claudio, sappiamo che sei un signore …) ma dovresti produrre gli scontrini e le fatture a giustificativo.
Pensa te Claudio che se Borghi ci avesse copiato in questo, avrebbe restituito una buona parte delle circa 200 mila euro che si è messo – legittimamente – “in tasca” da quando è entrato nel Consiglio regionale della Toscana. Tra l’altro vista la sua bassa attitudine a sopralluoghi in suolo toscano, avrebbe sicuramente avuto spese molto più basse ad esempio di uno come Giacomo che in meno di due anni ha già girato la Toscana tra scuole disastrate, discariche autorizzate e non, dighe, ponti, stazioni incautamente dismesse, aree sin, strade da ripristinare per il cicloturismo, impianti geotermici … e ci fermiamo perché ne ha fatte davvero troppe (tutto pubblico, Claudio, puoi vederlo su questo sito).
Ma vedi Claudio, Borghi non è un Cinque Stelle. Troppo dura la vita del Cinque Stelle.
Meglio comunque Claudio. Con noi non avrebbe resistito un mese. Toccava persino ascoltare i cittadini, poi uno vale uno … meglio così.
Comunque speriamo Claudio che Borghi faccia a te e al resto dei toscani un piacere: lasci perdere astruse proposte di legge per ridefinire gli emolumenti dei consiglieri sulla base di algoritmi che evidentemente sono così poco seri da non averli adottati dove la Lega Nord governa (e fai bene a chiederti come mai quando il Responsabile economico della Lega Nord si inventa un metodo per associare gli emolumenti dei consiglieri al benessere dei cittadini non lo sperimentano dove governano) e inizi ad impegnarsi un pochino di più.
O forse no, come dice Borghi: saranno gli elettori a giudicarlo al prossimo giro. Noi ci siamo permessi di dargli qualche informazione. Per un voto più consapevole.
IRENE GALLETTI
ANDREA QUARTINI
ENRICO CANTONE
GABRIELE BIANCHI
GIACOMO GIANNARELLI
Parco di San Rossore, Galletti (M5S): “Le DAM sono una vergogna. Così il Parco diventa un distretto militare”
Il Movimento 5 Stelle Toscana boccia senza appello il nuovo Piano Integrato del Parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli (PIP), accusandolo di minare la tutela del territorio e di spalancare le porte a una progressiva militarizzazione.
Nel mirino della presidente regionale Irene Galletti ci sono le cosiddette Aree a Destinazione Antropizzata Militare (DAM), introdotte nel nuovo Piano insieme alle aree contigue: territori che, pur non rientrando nel Parco vero e proprio, ne costituiscono una cintura di protezione strategica che non deve essere sottovalutata.
“Le DAM – denuncia Galletti – non sono solo un cavillo normativo, sono uno schiaffo alla missione del Parco. Servono a rendere accettabile ciò che non lo è: una nuova base militare nell’ex-CISAM, nel cuore della Selva Pisana, area tutelata a livello europeo. Ma c’è di più: ridefinendo le aree contigue e destinandole a usi militari, si apre la strada a una valanga di interventi futuri, potenzialmente anche speculativi”.
Il Movimento 5 Stelle punta il dito anche contro la governance del nuovo Piano: secondo Galletti, Regione e Parco abbandonano il loro ruolo di guida, lasciando mano libera ai singoli comuni.
“Invece di coordinare e proteggere, si delega tutto ai territori, scaricando responsabilità su amministrazioni locali spesso lasciate sole, senza una strategia condivisa”.
Ma è sul caso dell’ex-CISAM che la critica si fa più dura.
“Barattare la bonifica dell’area con una cittadella militare da 90 ettari è inaccettabile. Quella zona va restituita alla natura, senza condizioni. Non è merce di scambio. È tempo di dire basta a una visione bellicista: San Rossore deve andare verso la demilitarizzazione, non il contrario”.
Galletti chiude con un appello netto, rivolto tanto alla politica quanto alla società civile:
“San Rossore deve tornare a essere un modello di sostenibilità e partecipazione. Invitiamo tutte le forze politiche responsabili a uscire allo scoperto e a dire chiaramente da che parte stanno. E a chi sostiene questo scempio diciamo: spiegate pubblicamente perché volete trasformare un Parco naturale in una base militare o in un cantiere a cielo aperto. I cittadini hanno diritto alla verità”.
Così Irene Galletti, Presidente del Movimento 5 Stelle Toscana.
KEU, Galletti e Maccari (M5S): “Da Empoli alla Regione, ora serve un monitoraggio costante delle falde. La Toscana non può permettersi nuove zone grigie”
“Con lo scandalo KEU si è spezzato il patto di fiducia tra i cittadini e la politica. Riconquistarlo richiede responsabilità, trasparenza e la volontà di fare tutto il necessario per garantire la salute pubblica e la tutela ambientale, senza ambiguità e senza attese”. È quanto dichiarano in una nota congiunta Irene Galletti, Presidente del M5S in Regione Toscana, e Jacopo Maccari, consigliere comunale M5S a Empoli.
A partire dall’interrogazione presentata da Maccari nel Consiglio comunale empolese – che ha denunciato l’assenza di monitoraggi delle acque di falda nella frazione interessata dalla Strada Regionale 429 a partire dalla fine del 2023 – il Movimento 5 Stelle rilancia la questione a livello regionale, chiedendo alla Giunta se intenda proseguire con un monitoraggio sistematico, costante e trasparente dei siti contaminati, in particolare delle falde acquifere.
“I mancati monitoraggi in ambito KEU nella frazione empolese della Strada Regionale 429, da fine 2023, rappresentano un problema significativo e ingiustificato a livello scientifico. La possibilità di contaminazione delle acque di falda sottostanti non si può ritenere nulla – dichiara Jacopo Maccari – è quindi necessaria un’attività di controllo costante per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente.”
Galletti, da parte sua, sottolinea come solo dopo l’esplosione dello scandalo siano emersi nuovi studi – tra cui quelli condotti dall’Università di Pisa – che hanno accertato la pericolosità del KEU, smentendo valutazioni precedenti ritenute erroneamente rassicuranti.
“Abbiamo appreso che il cromo trivalente contenuto nel KEU, a contatto con acqua e umidità, può trasformarsi in cromo esavalente, una delle sostanze più cancerogene in assoluto. Se ci fossimo fermati alle prime e parziali conoscenze, oggi non avremmo queste prove scientifiche. Ecco perché – afferma Irene Galletti – non possiamo permetterci ulteriori sottovalutazioni, né sospensioni dei controlli ambientali.”
Il Movimento 5 Stelle ricorda di aver sempre chiesto che le bonifiche partissero senza attendere la conclusione dell’iter giudiziario, che venissero condotti studi epidemiologici nelle aree esposte e che il monitoraggio ambientale fosse costante, scientificamente fondato e trasparente.
“L’unica strada percorribile è quella della massima prudenza e responsabilità”, dichiarano Galletti e Maccari. “Chiediamo oggi alla Giunta Toscana se intenda seguirla fino in fondo, oppure se preferisca lasciare che la frattura con i cittadini diventi incolmabile. La fiducia si ricostruisce con i fatti, e i cittadini hanno il diritto di essere costantemente informati, in particolare su situazioni critiche che riguardano la loro salute”, concludono.
Il gruppo regionale M5S ha già formalizzato un’interrogazione per chiedere chiarimenti e impegni precisi alla Giunta in merito alla continuità e alla qualità del monitoraggio delle falde nelle aree interessate dal KEU.
Cordoglio del Movimento 5 Stelle Toscana per la scomparsa di Leo “Leone” Gori, padre di Giacomo
Il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale della Toscana e gli attivisti del gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Grosseto esprimono il loro più profondo cordoglio per la scomparsa di Leo “Leone” Gori, imprenditore visionario, uomo di grandi valori e padre d’altri tempi.
In questo momento di dolore, ci stringiamo con affetto e profonda vicinanza al consigliere comunale Giacomo Gori, rappresentante delle istituzioni e instancabile attivista nella vita pubblica cittadina, e a sua madre, compagna di una vita di Leo, condividendo il peso della perdita di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella sua famiglia e nella comunità.
A Giacomo, alla sua famiglia, agli amici e a tutti gli affetti più cari che soffrono oggi per questa perdita, va il nostro abbraccio sincero e il nostro pensiero più affettuoso.
La comunità del Movimento 5 Stelle Toscana
Attivisti M5S – Gruppo territoriale di Grosseto
Infrastrutture, Galletti (M5S): “Meloni e Salvini bruciano 14 miliardi per un Ponte inesistente, mentre la Toscana viaggia su treni a gasolio”
“Nel 2025, in Toscana si viaggia ancora su littorine a gasolio degli anni ’70. La linea Empoli-Siena attende da decenni il raddoppio e l’elettrificazione. Sulla dorsale ferroviaria tirrenica, per andare da Livorno a Roma servono quattro ore e 37 fermate, senza una vera alternativa per collegare la Costa toscana a Firenze e al resto d’Italia tramite l’alta velocità. Eppure, per Salvini e Meloni, la priorità è il Ponte sullo Stretto: un’opera fantasma che ha già bruciato 14 miliardi di euro, sottraendoli alle vere emergenze infrastrutturali del Paese. Un progetto che, finora, ha prodotto solo un aumento dei costi legati agli stipendi di chi, da quando è in carica questo governo, è stato assunto nella società che lo gestisce”.
Lo denuncia Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Toscana.
“La situazione è drammatica anche nel nodo fiorentino: alla stazione di Santa Maria Novella i treni si accavallano su linee sature, intasate da convogli ad alta velocità e continui guasti. Intanto, da dieci anni si discute – senza esiti – sulla localizzazione della stazione AV Medioetruria, che dovrebbe servire l’area tra Toscana e Umbria. Una soluzione logica sarebbe l’adeguamento delle stazioni di Arezzo o Chiusi-Chianciano Terme, ma Salvini ha proposto Creti un luogo sperduto, privo di infrastrutture, da raggiungere solo su gomma. Un’idea figlia della propaganda del momento, non della pianificazione”, incalza Galletti.
“E non finisce qui – prosegue –: la Tirrenica, asse viario strategico tra la Costa toscana e Roma, è ancora in attesa dei fondi per la messa in sicurezza. E la barriera autostradale di Vada, che doveva essere eliminata, è ancora lì: da anni i cittadini pagano un pedaggio per un’autostrada mai realizzata, promessa da trent’anni e sempre rimandata. È il simbolo di una politica fatta di annunci, disattenzioni e disastri, che abbandona i territori e le loro reali necessità, ” conclude la cinquestelle.
Referendum sul lavoro, Galletti (M5S): “L’8 e 9 giugno tutti alle urne per far sentire la propria voce”
Il Movimento 5 Stelle sostiene il diritto delle cittadine e dei cittadini a decidere sui temi centrali della propria vita, a partire dal lavoro. Per questo invita tutte e tutti a partecipare al voto per i referendum dell’8 e 9 giugno, un appuntamento decisivo per affermare tutele, dignità e sicurezza nei luoghi di lavoro, e per riconoscere i diritti di chi vive, lavora e vuole integrarsi nel nostro Paese.
Temi al centro anche dell’incontro che si è svolto questa mattina a Firenze, presso Palazzo Strozzi, nel dibattito pubblico “Le regole per il mercato del lavoro”, promosso dalla Scuola Normale Superiore. Tra i relatori, Pasquale Tridico, europarlamentare, già Presidente dell’INPS, che ha offerto una visione di sistema del lavoro più equo, inclusivo e orientato alla qualità dell’occupazione, ponendo l’accento su diritti, stabilità e partecipazione.
Presente all’appuntamento anche Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio regionale della Toscana, che ha rilanciato l’impegno del Movimento accanto a chi lavora e l’invito a partecipare al prossimo referendum: “Sul lavoro si possono avere idee diverse, ma una cosa è certa: partecipare è fondamentale. Far sentire la propria voce è il gesto più semplice e potente che possiamo fare in democrazia. L’8 e 9 giugno andiamo a votare, facciamo valere i nostri principi.”
Canoni Livellari, Galletti (M5S): “Approvata la nostra proposta per liberare i cittadini da questo balzello medievale. Il centrodestra smetta di vendere illusioni”
“I cittadini non chiedono promesse irrealizzabili, ma risposte vere. Con la nostra proposta di legge, finalmente approvata in Seconda Commissione, avviamo un percorso concreto per liberarli dall’assurdità dei canoni livellari.”
Lo dichiara Irene Galletti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, promotrice dell’iniziativa che punta a risolvere in modo definitivo una questione rimasta irrisolta per decenni. “Abbiamo scelto la strada più difficile, ma anche l’unica efficace: un intervento legislativo nazionale, che dovrà essere affiancato da un’iniziativa regionale per ridurre drasticamente i costi dell’affrancazione.”
Il Movimento 5 Stelle ha costruito la proposta con rigore, cercando il massimo rispetto delle normative esistenti per offrire uno strumento non impugnabile e quindi certo: “Ipotizzare scorciatoie o soluzioni alternative a buon mercato non sarebbe onesto: con tutto il rispetto per l’approfondimento chiesto e ottenuto dalla Lega in commissione sulla loro proposta emendativa, che abbiamo concesso, parlare nella mozione di annullamento dei canoni sarebbe un gesto di propaganda che illuderebbe le persone per poi farle ritrovare con un problema ancora più grande.”
“Serve responsabilità, non slogan. Se il centrodestra vuole davvero aiutare le persone, voti la nostra proposta e si impegni per una calendarizzazione seria in Parlamento, visto che governa, seppur con risultati discutibili. Altrimenti, avrà solo contribuito a scaricare il problema sulle prossime generazioni.”
Montecatini T – Approvata Mozione Consumo Suolo a saldo Zero
Il MoVimento 5 Stelle di Montecatini Terme annuncia con soddisfazione l’approvazione, durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, della mozione sul “Consumo di Suolo a Saldo Zero”, presentata dal nostro gruppo consiliare insieme al Pd e con le successive sottoscrizioni del Gruppo Fanucci e di Fratelli d’Italia.
Si tratta di un importante passo in avanti nella direzione della tutela del territorio, della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale. Con questa mozione, l’Amministrazione Comunale si impegna ad adottare strumenti urbanistici e regolamenti che evitino nuovo consumo di suolo, incentivando invece il riuso e la riqualificazione delle aree già edificate o degradate.
In un momento storico in cui il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico rappresentano minacce sempre più concrete, agire localmente è un dovere morale e politico. Il nostro obiettivo è chiaro: difendere il nostro territorio e le future generazioni, promuovendo uno sviluppo che non sia più fondato sulla cementificazione, ma sulla qualità della vita, sull’ambiente e sulla bellezza.
“L’ente ha gli strumenti urbanistici scaduti e sta redigendo il nuovo piano operativo. – dice Simone Magnani capogruppo del M5S – con questa mozione la maggioranza dimostra le giuste sensibilità in un territorio in cui c’è necessità assoluta di recuperare terreno permeabile per ridurre l’impatto delle precipitazioni.”
“Come assessore del Movimento 5 Stelle nel Comune di Montecatini Terme – interviene Luca Bini – sono orgoglioso di annunciare l’approvazione della mozione per il consumo di suolo a saldo zero. Questa è una tappa fondamentale per la nostra città, che si impegna a proteggere il proprio territorio e a promuovere uno sviluppo sostenibile limitando al massimo il consumo di nuovo suolo e privilegiando la riqualificazione dell’esistente. Questa mozione è un segnale forte del nostro impegno per un futuro più verde e sostenibile per Montecatini Terme.”
Un altro tassello del nostro programma elettorale viene quindi approvato ed inciderà nella programmazione e nella vita dell’Ente
MoVimento 5 Stelle
Il M5S Toscana apre la corsa alle Regionali: “Serve un’alternativa vera, non un compromesso al ribasso”
Parte da Prato la sfida del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali. Una sala gremita, interventi appassionati e una parola d’ordine ben chiara: cambiare rotta. Al Wall Art Hotel si è aperto ufficialmente il cantiere politico del M5S toscano, con un’assemblea partecipata da attivisti, referenti territoriali ed eletti, che ha messo al centro ascolto, confronto e visione.
Il messaggio emerso è netto: il Movimento vuole esserci, ma non per fare da comparsa. Vuole essere protagonista in Toscana come in Parlamento, determinante nel costruire un’alternativa politica solida e credibile. E per farlo, mette al centro contenuti concreti e visioni coraggiose, non accordi elettorali di mera convenienza: il focus è stato soprattutto su identità e progettualità.
Tre i pilastri programmatici che hanno guidato il confronto: la ferma opposizione alla Multiutility, vista come un pericoloso passo verso la privatizzazione dei servizi pubblici; la difesa senza compromessi della sanità pubblica, in una Toscana dove cresce il peso della sanità privata; e la tutela dell’ambiente, non come slogan ma come bussola trasversale dell’intera azione amministrativa, dalle infrastrutture all’energia.
Ma a Prato si è discusso anche, e soprattutto, di alleanze. Un terreno scivoloso, affrontato con franchezza. Il Movimento non chiude la porta al dialogo con altre forze progressiste, ma fissa alcuni paletti. In primo luogo, la necessità di un segno di discontinuità reale con l’attuale gestione regionale. In questo contesto, la figura del presidente uscente Eugenio Giani viene vista con scetticismo: per molti, non rappresenta il cambiamento necessario ad aprire una nuova fase.
“Non è una questione personale, ma politica – è stato detto –. Servono volti nuovi, idee nuove e un impianto programmatico che parli davvero alle persone. Continuare con le stesse logiche rischia di svuotare di senso ogni tentativo di rinnovamento”.
A rendere ancora più complessa l’equazione è la possibile presenza di Italia Viva in una futura coalizione. E su questo punto le parole sono state meno sfumate: per il M5S, il partito di Matteo Renzi ha rappresentato in questi anni una forza sistematicamente avversaria, che ha cercato di demolire molte delle battaglie simbolo del Movimento, le distanze sono ritenute quasi insanabili.
“La convivenza politica con chi ha lavorato per smontare ciò che abbiamo costruito appare oggi, semplicemente, una contraddizione”, ha sintetizzato un esponente territoriale.
Nonostante ciò, il Movimento non si chiude nel recinto dell’autosufficienza. Il dialogo resta possibile, ma a partire da basi chiare e condivise. Il messaggio che arriva dai territori è che nessuna eventuale alleanza possa annacquare i contenuti. Il confronto resta aperto, ma su fondamenta solide.
Il percorso, intanto, continuerà a ranghi serrati. Altri incontri nei territori seguiranno quello di Prato, con l’obiettivo di costruire una proposta che parta dal basso, dai bisogni reali dei cittadini. Per il M5S Toscana, il punto di partenza è chiaro: non basta essere contro le destre. Serve il coraggio di essere davvero alternativi. E profondamente progressisti.
Aggressione Ospedale S.Jacopo Pistoia: situazione insostenibile operatori troppo esposti per colpe del sistema
Il Movimento 5 Stelle esprime la propria solidarietà e vicinanza al personale sanitario del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia, vittima dell’ennesimo episodio di violenza durante l’esercizio delle proprie funzioni. L’aggressione avvenuta il 7 aprile scorso, in cui un individuo ha minacciato di morte e tentato di aggredire fisicamente medici e infermieri, evidenzia una situazione ormai intollerabile che richiede interventi immediati.
È inaccettabile che professionisti dedicati alla salute dei cittadini debbano operare in condizioni di costante pericolo per la propria incolumità. Questi episodi di violenza rappresentano una piaga sociale che non può essere ignorata. È fondamentale garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, adottando misure concrete per prevenire e contrastare tali atti.
Il Movimento 5 Stelle ha già sottolineato in passato l’urgenza di affrontare questa problematica. In occasione di precedenti aggressioni al personale sanitario, abbiamo evidenziato la necessità di implementare misure di sicurezza efficaci e di potenziare l’organico negli ospedali pubblici, al fine di ridurre il sovraccarico di lavoro e i rischi per il personale.
“Non basta implementare il personale con forze dell’ordine, aggiungere nuovi reati, incrementare le pene – precisa il deputato M5S Andrea Quartini – serve pensare soprattutto al benessere organizzativo dei reparti, carenti di personale, e quello presente è sottopagato e sottoposto a turni massacranti.”
“Quello di Pistoia è solo l’ultimo caso ma il problema sta diventando una triste quotidianità – interviene Simone Magnani coordinatore Provinciale del M5S – i pronto soccorso degli ospedali provinciali non sono nelle condizioni di garantire la sicurezza ed il benessere degli operatori e questo ha ripercussioni su tutto il sistema di assistenza sanitaria territoriale. Basti pensare anche alla situazione di Pescia dove il personale è costretto a turni massacranti per garantire la continuità di servizio.”
“Ribadiamo la necessità di adottare provvedimenti urgenti per garantire ambienti di lavoro sicuri per tutti gli operatori sanitari. È altresì indispensabile affrontare la questione della carenza di personale, che contribuisce ad aumentare il livello di stress e vulnerabilità degli operatori, esponendoli maggiormente a situazioni di rischio.” Conclude Irene Galletti Coordinatrice Regionale del Movimento 5 Stelle.
Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi affinché vengano adottate tutte le misure necessarie per proteggere chi ogni giorno si dedica con professionalità e dedizione alla salute dei cittadini.
Movimento 5 Stelle
Moby Prince, 34 anni dopo ancora troppe domande senza risposte
La giustizia è la sorella inquieta della verità. Trentaquattro anni dopo, restano ancora domande senza risposta, ferite mai guarite, un dolore collettivo che parla di un fallimento più profondo: quello della nostra coscienza civile.
Il Moby Prince non è solo una tragedia del mare. È una ferita aperta nel rapporto tra cittadini e istituzioni.
Senza verità non si può sapere cosa è accaduto davvero. Senza giustizia non si può guarire.
Verità e giustizia non sono parole astratte: sono doveri morali. Solo attraverso di esse possiamo restituire senso alla memoria, dignità alle vittime, fiducia ai vivi.
Non è troppo tardi. La verità può ancora essere detta. E la giustizia, finalmente, compiuta.