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MANCANO IMMUNOGLOBULINE ANTITETANICHE NELLE ASL TOSCANE. IL MOTIVO? BUROCRAZIA E DISINTERESSE DELLA POLITICA

Arrivata la risposta alla nostra interrogazione sulla carenza di immunoglobuline antitetaniche nelle ASL Toscane. “La carenza in questi ultimi anni è stata ricorrente – ha risposto Saccardi – quella registrata a metà 2017 si è attenuata anche se non risolta e potrebbe ripresentarsi”.

Per chi arriva al Pronto Soccorso con ferite lacere o morsicature d’animale e, non ha copertura antitetanica o non ricorda di aver fatto i richiami, serve la profilassi con immunoglobuline. Il tetano è una malattia a rischio mortalità e nell’incertezza della copertura l’iniezione evita ogni rischio al paziente. Sapere dall’assessora Saccardi che in Toscana la sanità pubblica soffre di carenze croniche e irrisolte di immunoglobuline antitetaniche ci preoccupa molto.

Cosa accadrebbe in caso di disastro con numerosi feriti?

Ci dice Saccardi che le IG antitetaniche sono carenti perché il titolare dell’autorizzazione alla immissione in commercio (A.I.C.) “non assicura forniture appropriate“. Possibile che nessuno a livello nazionale si sia posto il problema di come superare questa situazione?

Dalla risposta dell’assessora apprendiamo che le ASL toscane hanno provato ad importare queste IG dall’estero, senza successo. Per questo, ci scrive Saccardi, l’unica strada trovata per ridurre il peso di questa carenza è stato l’acquisto del prodotto dallo stesso titolare dell’AIC, autorizzato da AIFA, ad imporare e distribuire il medicinale analogo al carente, commercializzato all’estero. Un empasse burocratico inaccettabile nel 2017 che si deve sicuramente anche alla farraginosità delle normative in materia.

Ma perché la Toscana a guida PD-Rossi, che soffre da tempo di questa carenza, non ha stimolato un loro ripensamento e si è disinteressata?

Presenteremo a breve un atto in tal senso e interpelleremo i nostri parlamentari a riguardo.

ANDREA QUARTINI

AEROPORTO DI FIRENZE. NUOVA VIA ‘IN TRE MESI’? GALLETTI INVITA AD USARE SCORCIATOIA IMPUGNATA DA REGIONI

Ci ha lasciato basiti la dichiarazione del Ministro dell’Ambiente secondo il quale in ‘due, massimo tre mesi’ arriverà la VIA per il Nuovo Aeroporto di Peretola. Gli ricordiamo che lui sarebbe lì per tutelare l’ambiente e non a suggerire una scorciatoia autorizzativa a chi vuol realizzare un progetto con una grande pietra tombale sancita da 140 prescrizioni tecniche gravi, scritte a tutela della sicurezza e salute dei cittadini.

Tra l’altro il destino della ‘scorciatoia’ inventata dal PD, il famoso dlgs 104 del 16 giugno 2017, ci pare non dei più rosei: tre regioni (Lombardia, Sardegna e Valle d’Aosta) e la Provincia autonoma di Trento hanno già impugnato l’atto, senza contare i tanti ricorsi in merito al non corretto recepimento della Direttiva UE 52/2014.

Per questo vogliamo che Rossi venga in aula e ci dica se intende anche lui tutelarsi da questo provvedimento pericoloso, sollevando la questione di legittimità costituzionale presso la suprema Corte.

Nell’occasione il Presidente dovrà chiarirci il quadro complessivo sulla Piana Fiorentina, dove ormai si levano molteplici le voci anche istituzionali contro quel ‘pacchetto da incubo’ che il duo PD-MdP voleva rifilare ai cittadini: nuovo aeroporto, inceneritore di Case Passerini, terze corsie autostradali e sottoattraversamento TAV con annessa nuova Stazione. Su ciascuna abbiamo dimostrato, dati tecnici alla mano, inutilità e pericolosità. Opere che solo questa maggioranza politica allergica a scienza e ambiente – nonostante i tentativi di riverniciarsi di verde – poteva indicare nel programma di sviluppo regionale.

GIACOMO GIANNARELLI

SALA SLOT NON RISPETTA DISTANZE? DEVE PAGARE SANZIONI. MA NESSUNO CONTROLLA E REGIONE HA INCASSATO ZERO EURO

E’ finalmente arrivata la risposta della giunta regionale alla nostra interrogazione sul rispetto della legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo (n.57/2013).

Ci conferma che le leggi spesso ci sono, ma nessuno le applica e chi le ha fatte si dimentica di monitorarne l’attuazione.

In tutti i Comuni toscani nuove sale slot e centri scommesse compaiono ovunque, nonostante dal 2013 debbano distare almeno 500 metri da istituti scolastici, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi o strutture socio-sanitarie. Un criterio molto stringente che renderebbe ‘fuorilegge’ quanto i cittadini si sono ormai abituati a credere normale.

Per capire se questa norma era disattesa o meno, abbiamo usato il suo art. 14 che impone il pagamento di una sanzione che va da mille a 5mila euro a centri scommesse e sale slot che non rispettano tale distanza di sicurezza di 500 metri dai luoghi sensibili. Il 30% degli introiti di queste sanzioni devono infatti finire nel bilancio regionale e quindi ci siamo detti: ‘visto che questi centri sono ovunque, sentiamo quante decine e decine di migliaia di euro ha incassato la Regione dalle sanzioni’.

E la risposta dell’assessore regionale Bugli ci ha lasciato di stucco: zero euro.

L’assessore regionale ha tenuto a farci sapere che questo incredibile flop di governo, su una delle migliori leggi regionali in materia di prevenzione della ludopatia, si deve anche alla mancata vigilanza dei Comuni toscani. Tradotto: i Comuni non hanno vigilato, per questo le sanzioni non sono partite.

Un bel buco nell’acqua del quale ci chiediamo come mai la Regione non abbia chiesto conto all’ANCI Toscana a guida PD e, in questo lavarsene le mani, abbia omesso persino il minimo sindacale, ovvero una mail alle 276 amministrazioni comunali toscane.

Sarà nostra cura sollecitare tutte le amministrazioni comunali in questa verifica. Con beneficio delle casse comunali e regionali.

GABRIELE BIANCHI

BONIFICA EX-SITOCO DI ORBETELLO, GIUNTA PD-ROSSI CERTIFICA LO STALLO

Siamo tornati sul caso del SIN di Orbetello (area ex Sitoco) dopo l’atto sui SIN – SIR toscani approvato il 28 giugno scorso.

Grazie al voto del Consiglio sulla nostra mozione, i cittadini possono avere un aggiornamento periodico sullo stato di avanzamento delle bonifiche dei SIN e SIR toscani. L’11 agosto è arrivato il primo e nel capitolo dedicato all’area ex Sitoco di Orbetello emergono due questioni finora trascurate dal dibattito stampa di quest’estate sul caso polveri.

La giunta PD-Rossi ci informa infatti che con la fine del regime commissariale sulla Laguna la bonifica delle aree pubbliche del SIN ex Sitoco è ferma perché manca il nuovo Accordo di Programma. Ci sono pure già i soldi, 4,6 milioni avanzati dalla precedente fase, ma questo Accordo tra Ministero dell’Ambiente, Regione ed Enti Locali tarda ad arrivare perché non sono state ancora definite attività, progetti e competenze di questa bonifica. Tradotto: chi fa cosa e come, praticamente quasi tutto.

L’aspetto ancor più grave è che i progetti preliminari di bonifica ci sono già, furono fatti nel periodo commissariale, dei quali fu incaricata la partecipata SOGESID spa. Manca quindi solo l’atto ufficiale dove tutto questo è messo a sistema dalle amministrazioni coinvolte: Ministero, Regione ed Enti locali. Con tutto quello che è successo quest’estate ci saremmo aspettati una riunione risolutiva e invece niente.

Se per l’area pubblica quindi tutto è fermo, non va meglio la situazione dell’area privata di competenza della Società Laguna Azzurra srl. La giunta PD-Rossi ci fa sapere che gli interventi di Messa in Sicurezza d’Emergenza (barriera mento fisico dell’area privata) sono finiti, ma “è in corso di predisposizione” una variante al progetto definitivo di bonifica. Quindi anche qui siamo fermi e a poco ci confortano, purtroppo, le analisi ARPAT sulle polveri emesse dal sito per almeno tre motivi: l’area presa a riferimento è troppo circoscritta, nulla si dice sulle conseguenze per chi le ha respirate e soprattutto ARPAT prende a riferimento comparitivo un campionamento del 1995.

Se tutto va bene come dice ARPAT siamo certi comunque che non cadrà nel dimenticatoio il nostro richiamo all’esigenza di una centralina di monitoraggio nei pressi del sito. In quel sito c’è anche un tetto di amianto, crollato. Un fattore di rischio da non trascurare.

Abbiamo presentato oggi una nuova interrogazione alla giunta regionale, dove chiediamo tempi certi per la bonifica e stanziamenti relativi.

GIACOMO GIANNARELLI

ESTATE TERRIBILE PER GLI INCENDI. DUO PD-ROSSI AVRA’ IMPARATO LA LEZIONE?

Ci vorranno forse più di 15 anni per ricostruire il patrimonio boschivo andato in cenere quest’estate e nessuno ci restituirà quello animale deceduto con medie fino a 400 esemplari per ettaro arso. Mentre continuano ancora a spuntare roghi, tre (Zeri, Minucciano e Marliana) solo questa settimana, noi guardiamo al futuro e ci chiediamo se la giunta PD-Rossi abbia imparato la lezione.

Per parte nostra abbiamo sempre insistito sul tema della prevenzione, tramite recupero piste e cura dei sentieri, e queste attività sono svolte dagli operai forestali. In Toscana ne abbiamo circa 500 che purtroppo la scellerata riforma delle province ha messo in capo alle Unioni dei Comuni. Ogni anno servono 12 milioni di euro per pagarli e sistematicamente sul saldo regionale del dovuto a questi enti parte la melina della giunta PD-Rossi. La conseguenza è che le Unioni dei Comuni pagano gli operai forestali anticipando il dovuto con propri soldi – pochi – e spesso con grandi difficoltà. Basti pensare che anche quest’anno i fondi regionali sembra siano arrivati solo di recente e sullo stanziamento per il futuro ancora tutto tace.

Questa situazione deve finire. Vogliamo sapere quanto prima dalla giunta se i fondi a copertura del servizio ci saranno e quando verranno messi nelle disponibilità delle Unioni dei Comuni. Ma soprattutto esigiamo una risposta chiara sull’indiscrezione che vorrebbe la giunta regionale intenzionata a ridurre il numero degli operai forestali toscani. Sarebbe un errore madornale: sono pochi per le necessità sorte anche a causa della scellerata operazione PD di rimozione del Corpo Forestale dello Stato e riassegnazione del personale ad altri corpi civili e militari.

IRENE GALLETTI

REGIONE CHIEDA RIPRISTINO CORSE VERSO AULLA E PONTREMOLI. PENDOLARI LUNIGIANESI NON SONO FIGLI DI UN DIO MINORE

Da lunedì i tanti pendolari lungianesi che ogni giorno si fanno fino a 3 ore di treno per andare nella Toscana dove è rimasto un lavoro si troveranno la beffa di un rientro a tappe. Dalle 14 in poi, infatti, sono spariti i treni regionali diretti: soppressi, come quelli comodi delle 14:53 e 16:53, o trasformati in viaggi della speranza con sosta a Vezzano Ligure e corsa finale verso casa con tanto di scorno orario. Per gli affezionati alla soluzione delle 15:53, fino a 40 minuti in più.

Una situazione intollerabile cui la Regione deve porre rimedio facendo leva sul contratto di servizio. I pendolari lunigianesi non sono figli di un dio minore e devono ottenere se non le stesse corse almeno gli stessi tempi di arrivo.

Bene che RFI lavori sulla direttrice Pisa-La Spezia, ma ci chiediamo perché questi lavori vengano sempre programmati nei periodi peggiori: quando ricomincia l’attività lavorativa ordinaria e riaprono i corsi universitari. È così difficile programmare opere straordinarie quando meno creano disagio ai pendolari?

Ormai è rimasto solo il Movimento 5 Stelle a difendere i lunigianesi. Eppure ancora non abbiamo gruppi locali nei consigli comunali. Ennesima dimostrazione di quanto agiamo nell’interesse generale senza logiche di bandiera. I cittadini della Lunigiana alzino la testa, creino dei gruppi di attivismo nel territorio, perché lasciare la politica in mano a questi partiti è autolesionismo civile.

GIACOMO GIANNARELLI

CENTINAIA DI PINI E ABETI ABBATTUTI IN GARFAGNANA, LA LEGGE E’ STATA RISPETTATA?

Abbiamo portato in Consiglio regionale il caso degli alberi abbattuti in Garfagnana.

Centinaia di pini e abeti tirati giù nel ‘rispetto della normativa regionale’? La Regione deve chiarire se quanto affermato dall’Unione dei Comuni della Garfagnana corrisponde o meno al vero. Noi abbiamo qualche riserva.

L’ente ha fatto passare l’operazione come necessaria per la sicurezza idrogeologica, ma i cittadini di cui ci facciamo portavoce hanno sollevato ben più di una perplessità a riguardo. Perplessità rafforzate quando hanno visto al posto dei pini abbattuti degli alberi da frutto già irrimediabilmente secchi, con evidente danno ambientale e paesaggistico dai chiari riflessi negativi anche in ambito turistico.

La Regione dia delle risposte ai cittadini della Garfagnana. La tutela del patrimonio boschivo è tra le sue prerogative istituzionali.

GABRIELE BIANCHI

GIUNTA PD-ROSSI SBLOCCHI I 3,5 MLN PER ROTATORIA A MONTENERO

Gli incidenti stradali non aspettano la burocrazia. L’ultimo solo due giorni fa ha coinvolto due ragazze, confermando l’urgenza di intervenire sullo svincolo tra Via di Montenero e la Variante Aurelia, a Livorno.

Pochi forse sanno che da due anni e mezzo la Regione ha attivo un Protocollo d’Intesa col Comune di Livorno dove, al primo punto, è citata la valutazione della conferma del finanziamento per una rotatoria proprio in quel punto. L’opera serve e nella delibera appunto del marzo 2015 è scritto chiaramente che la sua realizzazione è indipendente dalla realizzazione del presidio ospedaliero a Montenero cui il Comune di Livorno ha giustamente detto no. Ci sarebbero pure i soldi, 3,5 milioni, e l’assegnazione dei lavori. Manca solo che quel protocollo traduca nella pratica quanto scritto e la giunta Rossi autorizzi il Comune a spendere i fondi per quest’opera.

Il Sindaco Nogarin lamentava correttamente questo ritardo e visto il silenzio verso i suoi richiami abbiamo protocollato un’interrogazione al Presidente Rossi.

Vogliamo sapere quando e se darà l’ok per realizzare la rotatoria e in esteso istituire un tavolo tecnico col Comune per snellire e semplificare le procedure necessaria a rendere effettivo quanto scritto in quel protocollo. Tra gli interventi indicati ricordiamo la bonifica e riconversione TRW, che è in area SIR, il sostegno a Livorno Smart City ed Effetto Venezia, e soprattutto il sostegno per l’inserimento lavorativo giovanile.

GIACOMO GIANNARELLI

ALLERTA UOVA COL FIPRONIL ARRIVATA 31/7 PERCHE’ REGIONE SI E’ MOSSA UN MESE DOPO?

Abbiamo portato in Consiglio regionale il caso delle uova contaminate col fipronil. Tramite il sistema d’allerta europeo RASFF le istituzioni hanno saputo del problema fipronil a fine luglio ed è datata 31 luglio l’informativa del Ministero della Salute verso le Regioni per attivare verifiche su uova e ovo-prodotti potenzialmente contaminati. Perché i sequestri in Toscana sono partiti un mese dopo?

La giunta PD-Rossi deve chiarire il ritardo e il motivo per il quale non esiste alcun atto di giunta sul caso fipronil nonostante ci risulti si sia riunita in tre occasioni da quell’allerta: 31 luglio, 7 e 29 agosto. Saccardi e Rossi hanno un monitoraggio in tempo reale del quasi milione di uova e ovo-prodotti che arriva in Toscana dall’estero o si sono fatti guidare dal loro notoriamente fortunato sesto senso nel periodo estivo?

La questione del ritardo ci sembra ancor più paradossale considerato che il sistema di allerta europeo è telematico, così come quello regionale (Sistema della Regione Toscana di allerta rapida alimenti e mangini – SARAM) e a poco ci conforta leggere la nota stampa di Saccardi dove segnala che le uova contaminate trovate in Toscana il 24 agosto avevano bassa tossicità e quindi, anche nel caso di ingerimento, non c’erano rischi per la popolazione.

Il sistema di prevenzione non ha ben gestito la situazione: ogni giorno emergono nuovi accertamenti di prodotti contaminati che potevano essere intercettati prima di avere il dubbio che qualcuno se li sia mangiati, esponendosi a possibili dolori addominali, nausee, vomito e – nei casi di maggior intossicazione – danni renali.

Il sistema di controllo e prevenzione deve trovare un momento di revisione alla luce del caso fipronil. L’Italia nel 2016 ha importato 38,1 milioni di chili di uova fresche da paesi esteri e 11 milioni di ovo-prodotti. Come possiamo aumentare la garanzia per i toscani che quelle arrivate nella regione non siano contaminate oggi da un insetticida e domani da qualche altra sostanza chimica? Il Movimento 5 Stelle ha le sue ricette a riguardo e intanto sul piano regionale continua a spingere per quella più netta: promuovere filiera corta e autoproduzione. Perché importare uova estere quando abbiamo le migliori in Toscana?

IRENE GALLETTI

VACCINI OBBLIGATORI. CAOS AMMINISTRATIVO IN TOSCANA, CHE DEVONO FARE I GENITORI?

Come da noi previsto la legge sulle vaccinazioni obbligatorie ha generato un caos amministrativo subìto da milioni di genitori e centinaia di migliaia di dipendenti pubblici, cui la Regione Toscana sta purtroppo contribuendo in peggio.

Di tutto c’era bisogno tranne che dell’ansia di apparire eccellenti e alternativi del governo toscano targato PD-Rossi, che si è inventato procedure contrarie a quanto disposto dal Ministero e, a pochi giorni dal primo termine perentorio dato dalla legge (l’11 settembre), si trova ancora a chiedere al garante della privacy pareri e verifiche sulle proprie scelte fantasiose. Un miracolo al contrario che sta gettando ancora più nell’ansia decine di migliaia di genitori interessati dal provvedimento.

La procedura che i genitori devono seguire per essere tranquilli sulla non esclusione dei propri figli in fascia 0-6 anni dai servizi educativi all’infanzia o dalle scuole dell’infanzia (ovvero “nidi” e “asili” o “scuole materne”) è chiara, scritta nella legge e se non bastasse precisata nell’ultima circolare del Ministero della Salute n.26382 del 1 settembre 2017. Tutti i genitori devono presentare la documentazione sullo stato vaccinale dei figli alle scuole, entro l’11 settembre, pena l’esclusione dalle attività. Possono anche autocertificarla, completando la consegna dei documenti entro il 10 marzo 2018, ma devono portar qualcosa alle scuole, pena appunto l’esclusione dei figli dalle classi dove sono iscritti.

Per questo chiediamo alla giunta PD-Rossi secondo quale presupposto giuridico la Regione Toscana, tramite le sue tre ASL, ANCI e Ufficio Scolastico Regionale hanno raccontato, tramite comunicati stampa, che i genitori potevano non presentare nulla alle scuole in nome di un accordo che contraddice quanto disposto dalla legge e dal Governo (tra l’altro a guida PD). E allo stesso tempo chiediamo a Rossi e Saccardi perché invece il sito web istituzionale della Regione Toscana, nella pagina “Nuove disposizioni in materia di vaccinazioniriporta solo e soltanto l’iter indicato dal governo.

Cosa devono fare i genitori toscani? Credere a Rossi e Saccardi per il tramite dei comunicati stampa, o a Rossi e Saccardi tramite il sito web? Non parliamo di noccioline. I genitori che si fidano dei comunicati stampa della giunta regionale e violano la legge potrebbero vedere esclusi i propri figli dall’asilo, magari anche con l’assurdità che questi hanno già svolto tutte le vaccinazioni prescritte dalla legge targata PD-NcD?

A tre giorni dalla scadenza, con segreterie scolastiche aperte a volte un’ora al giorno, decine di migliaia di genitori toscani sono lasciati nell’incertezza. Non a caso alcuni comuni, come Pisa, si sono attrezzati scrivendo alle famiglie di consegnare comunque la documentazione richiesta secondo le prescrizioni di legge. Una situazione di caos intollerabile e ingiustificabile al pari del fatto che nell’ultimo comunicato stampa la giunta regionale ci informa che a pochi giorni dall’11 settembre i tre attori del caso – le tre ASL, ANCI e l’Ufficio Scolastico Regionale – si dovranno ancora incontrare per definire criteri e modalità proprio della procedura prescritta dalla legge: la trasmissione dalla scuola alla ASL della documentazione consegnata dai genitori. Alla buon ora!

Dopo averci spacciato il calo delle coperture vaccinali come un’emergenza tale da giustificare un decreto assurdo, unico in Europa, aver approvato una legge dove si consente il monocomponente e la non somministrazione ai soggetti già immunizzati per la patologie, per poi scrivere nero su bianco che “Se tali vaccini non sono disponibili, la profilassi viene completata utilizzando vaccini combinati che comunque non sono controindicati” e visto che “non risultano autorizzati in Italia prodotti vaccinali monocomponenti contro difterite, pertosse, morbillo, rosolia e parotite” per tutte queste quell’articolo non ha valore, ora viene fuori che non sanno nemmeno gestire la parte operativa di questo provvedimento in quella Regione che voleva, da sola, introdurre una legge sull’obbligo vaccinale molto simile a quella nazionale.

E poi saremmo noi quelli che non sanno governare?

Le vaccinazioni rappresentano una delle conquiste più importanti della medicina e vanno sostenute e incoraggiate, nel rispetto delle linee guida internazionali. La nostra posizione è nota: sì a serie politiche di promozione e raccomandazione, autorevoli, delle pratiche vaccinali, con eventuali clausole di salvaguardia; no a leggi coercitive e autoritarie.

ANDREA QUARTINI